L’intenzione documentaria
Ogni rappresentazione audiovisiva è simultaneamente testimone infallibile e fabbrica dei sogni. Cioè contiene nello stesso momento singoli dati di realtà e prevede una organizzazione generale dei contenuti che la rende molto simile a una narrazione, quindi a una costruzione di carattere narrativo.
L’intenzione dell’autore può essere documentaria oppure legata a un cinema di finzione cioè a una rappresentazione a soggetto. Cambia l’approccio dell’autore, del regista.
Quando abbiamo una rappresentazione documentaria facciamo in modo tale che lo spettatore percepisca il meno possibile l’elaborazione narrativa della rappresentazione, che non significa che non ci sia elaborazione o narrazione, ci sono delle scelte. Noi non dobbiamo considerare il documentario come privo della manipolazione della comunicazione, né dobbiamo considerare il cinema a soggetto o comunque il cinema della rappresentazione fizionale come un elemento deteriore e di manipolazione della realtà. Le due cose sono compresenti e sviluppano una comunicazione.
Nel documentario c’è comunque in livello della manipolazione della realtà, che ci appare accettabile nell’ottica di una vicinanza, aderenza alla realtà basata su questa intenzione documentaria del regista.
Continua a leggere:
- Successivo: Le violazioni del linguaggio audiovisivo
- Precedente: Il tempo e la durata
Dettagli appunto:
-
Autore:
Nunzia Marullo
[Visita la sua tesi: "Lathgertha e le altre: shield-maiden nel mondo norreno"]
[Visita la sua tesi: "Singing Translations: il caso Måneskin"]
- Università: Università degli Studi di Catania
- Facoltà: Scienze Umanistiche
- Corso: Lingue e culture europee euroamericane e orientali
- Esame: Storia e Critica del Cinema
- Docente: Alessandro De Filippo
Altri appunti correlati:
- Il linguaggio cinematografico. Fasi e tecniche per girare un film
- Linguaggi del Cinema
- Estetica del film
- Cinema e Turismo
- Psicologia Sociale
Per approfondire questo argomento, consulta le Tesi:
- Quarto Potere: il linguaggio della modernità
- Superare i confini del media televisivo: la visione autoriale di David Lynch in ''Twin Peaks - The Return''
- Tagliare ombre: estetica e racconto nel montaggio cinematografico tra ieri e oggi
- Il Montaggio in Terrence Malick
- La trilogia della solitudine nella filmografia di Roberto Rossellini
Puoi scaricare gratuitamente questo appunto in versione integrale.