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L’ultima attività di Cambiaso a Genova - 1575 -



Il Soprani fa coincidere con il Giubileo del 1575 un viaggio a Roma di Cambiaso oltre a ciò, si segnala anche un viaggio a Firenze. Per le fonti i viaggi sono per scopo personale della legittimazione dell’unione con la cognata ma che si possono interpretare come ricerca di nuove possibilità di attività fuori Genova prima di operare in Spagna. Dopo Roma, la sua propensione per un’astrazione del dato reale in fusione meditativa sembra rinforzarsi in una riproposizione delle forme cubiche nella Deposizione della Croce per la chiesa delle Clarisse a San Martino d’Albino. L’azione avviene in notturna e non al buio, ma cromie tenute sotto tono, in stesure che lasciano trasparire fondi ocra di preparazione un notturno quasi simbolico. Nessuna figura è volta verso l’osservatore né verso Chiara che, in ginocchio, medita la scena Sacra, lasciato a terra il libro di preghiere. Semplice schema compositivo con una sottolineata geometria di linee tra croce e scale. In una purezza e semplificazione di forme la figura della Vergine, petrigna, risulta di assoluta efficacia drammatica, il livido corpo di Cristo, è volutamente in antitesi con le ombre di corpi e dei volti dei portatori. Il volto di Cristo è un  ovale appena segnato da luci e linee.
Meditazione è ancora la Pietà della Basilica di Carignano terminata nel 1575. La scena in notturno con figure spaziate e cadenzate nel loro equilibrio, e si svolge sullo sfondo lontano di un drammatico Golgota.
Il gruppo della madre con il figlio è centro della raffigurazione in un’accentuazione di toni pietistici – esasperati nel gesto di Giovanni e dall’intenso pathos della madre – sottoposti alla considerazione del committente che, come assorto in orazione, non fissa neppure gli occhi sulla scena – una linea di moderazione e rigore, insieme ad una tendenza alla semplicità, caratterizza l’opera del Cambiaso negli anni ’70. Oltre all’eliminazione di inutili dettagli, propone ripetitivamente lo schema con scena centrale e riquadri laterali semplicemente segnati da cornici, dove la scansione narrativa di soggetti si dà in piena evidenza. Rinuncia a cromatismi accentuati in favore di una chiarezza di tono nel quale viene esaltato l’elemento grafico disegnativo.


Tratto da IL PERCORSO ARTISTICO DI LUCA CAMBIASO di Gabriella Galbiati
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