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La madonna della scala - Michelangelo -

La madonna della scala - Michelangelo -






In quest’opera la pietra sui cui la Madonna è seduta è un cubo e la figura sembra stretta tra il cubo e la scala che si inerpica alla sinistra del rilievo e che sembra quasi ribaltata in superficie, in modo da non lasciar posto alla visione in profondità. È chiaro che tali oggetti non sono stati scelti a caso, ma che la loro presenza ha un significato in relazione con la figura della Vergine. La figura solenne, grandeggiante della Madonna, nello spazio volutamente esiguo e riempito di oggetti che alludono a implicazioni simboliche, è sempre parsa difficile, impenetrabile, “sibillina”, per usare il termine di Tolnay. Ma né il Tolnay né altri si sono posti il problema di precisare le implicazioni ideali dell’opera in base all’esame delle singole componenti culturali di essa, né hanno sospettato che potessero avere importanza i particolari della scala e del cubo sul quale la Madonna è seduta. Per ciò che riguarda il primo motivo, sono state avanzate le più varie interpretazioni, ma nessuno, fra gli studiosi, ha fornito la spiegazione meglio connessa con la problematica del momento; intendiamo il significato che la scala comporta quale elemento di raccordo fra l’uomo e la divinità e che perciò rammenta in noto passo biblico del sogno di Giacobbe (Genesi 28.10): ≪Vide in sogno una scala che, poggiata sulla terra, con la cima toccava il cielo, e gli angeli di Dio salivano e scendevano per essa…≫. La ricerca della verità attraverso Cristo, cioè il salire al santo monte attraverso la stessa via per la quale Cristo è passato, e la scala della Perseveranza, composta di gradini che simboleggiano la virtù. Il Bettini parla dei gradini della scala che, attraverso le varie virtù, porta in cima la santo monte, cioè Dio. Non potrà quindi risultare inesatto se proprio in una predica del Savonarola ritroviamo un ampio passo riguardante la scala di Giacobbe. La predica ribadisce il concetto della scala come simbolo della croce e della passione di Cristo e insieme analizzando il significato dei singoli gradini come momenti di ascesa di Dio. Alcuni elementi presenti nel brano savonaroliano si ritrovano nell’opera di Michelangelo: gli angeli, la connessione tra la scala e la croce di Cristo e fra la scala e la Madonna. Solo in un particolare il rilievo di Michelangelo differisce dalla descrizione savonaroliana: nel numero dei gradini, che per Michelangelo sono sei.
La Madonna poi è ella stessa la scala, ovvero il tramite per raggiungere il cielo. Ma la scala ha ancora un altro significato, essa è il simbolo della Croce e la Vergine le sta vicino allo stesso modo in cui stava vicino alla croce del figlio.
Nel rilievo di Michelangelo, sulla scala, sono rappresentati tre figure che la critica ha interpretato come tre fanciulli. Per il Tolnay, essa hanno il ruolo degli angeli che in alcune Pietà sostengono il sudario sulla testa del Cristo morto. Ma in realtà quelle figure non hanno il ruolo degli angeli, sono angeli. Sono gli angeli biblici che per la scala salivano e scendevano e ai quali fa riferimento la predica savonaroliana. È più fondato ritenere che Michelangelo abbia rappresentato gli angeli senza ali. Sono senza ali gli angeli che trasportano il Dio padre nella scena della Creazione dell’uomo sulla volta della Sistina; così quelli rappresentati nel Giudizio così come le figure che compaiono nel tondo Doni. L’idea che Michelangelo s’era fatto del corpo umano come entità autosufficiente non avrebbe potuto tollerare l’aggiunta di membri così estrinseci ed eterogenei quali sono le ali, nonostante che tali membri fossero stati accolti dalla tradizione iconografica.
L’altro elemento che merita considerazione è il seggio sul quale è seduta la Madonna: un vero e proprio cubo, ricavato nello stallo marmoreo a gradoni che costituisce lo sfondo della parte destra dell’opera. Il cubo è riscontrabile in altre opere del Buonarotti: nella Madonna Pitti del Bargello, nella Madonna della Sagrestia di San Lorenzo, nel Mosè e nella volta della Cappella Sistina dove sono gli Ignudi e i Profeti. Ciò è legato al diffondersi di una cultura mistico-esoterica, in cui la matematica e la geometria hanno un ruolo predominante ed i numeri sono un’interpretazione in chiave mistica della realtà.
Quel cubo su cui è seduta la Madonna, rappresenta la stabilità della Chiesa. Inoltre, nell’iconografia medievale, la Madonna rappresentava la Chiesa stessa.

Tratto da ARTE MODERNA di Gabriella Galbiati
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