Organicismo
Un’altra via essenziale di relazione tra la costruzione umana e la natura è sintetizzata dalla nozione di organicismo.
Un riferimento fondativo di questa nozione è rappresentato da “La metamorfosi delle piante” di Goethe, il quale argomenta la tesi secondo la quale la forma degli oggetti naturali non va considerata come Gestalt, che significa pensare alla forma come ad una struttura statica nel senso che nasce in un modo e muore nello stesso, ma come Building¸ che significa pensare alla forma come ad una struttura metamorfica, dinamica e organica.
Fare riferimento alla natura significa adesso quindi fare riferimento alla forza creatrice dalla natura che da luogo a forme in trasformazione caratterizzate da passaggi continui e non spezzati.
Il significato di organicismo assume nella contemporaneità segue in parte il riferimento antico alla natura e supera la visione secondo la quale la natura è statica e non dinamica.
Il lavoro di Le Corbusier è fondamentale per comprendere cosa può significare il riferimento contemporaneo alla natura basti pensare al Modulor che è la rappresentazione delle proporzioni sulla base delle quali costruire oggetti architettonici misurati sui bisogni umani e capaci di rispondere a questi.
La visione che fonda la sua genesi è, ancora una volta, antica in quanto se voglio criteri sulla base dei quali costruire un’architettura capace di rispondere ai bisogni umani, occorre fare riferimento a qualcosa che ha a che fare con la natura degli esseri umani e solo così è possibile costruire un’architettura che sia una sorta di analogia del corpo umano.
Il lavoro di Wright è un modo diverso di sperimentare la relazione tra l’architettura e la natura nel senso che egli crede che il modo migliore per realizzare un’architettura cosmica, ovvero a misura umana, che separa e difende dalla natura caotica sia quello di costruire in continuità con la natura.
Una dimostrazione audace è data dalla Casa sulla cascata che deve essere letta come l’esempio di una casa costruita in un luogo pericoloso (chaos) ma in continuità con la roccia e le leggi devono essere prese dalla natura caotica infatti se lo spazio umano è progettato e costruito in continuità con le leggi dello spazio naturale allora può in qualche modo annullare la sua pericolosità perché l’assunzione delle sue leggi può significare il suo addomesticamento.
Si tratta della sperimentazione di un’integrazione totale tra la dimensione costruttiva, compositiva e materica, e la dimensione naturale, l’architettura risulta quindi essere una continuazione della natura. Le tecnologie odierne rendono possibile costruire in questo modo, è importante che queste non creino una separazione dalla natura ma devono fare in modo di trovare le soluzioni più sofisticate per creare continuità con la natura.
I risultati ultimi dell’organicismo architettonico hanno a che fare con sperimentazioni tecnologiche che hanno l’obiettivo di verificare un’ipotesi ambiziosa ovvero realizzare oggetti architettonici aventi capacità organiche.
La natura dunque risulta essere un riferimento cruciale per l’arte in generale, e per l’architettura in particolare, e può essere pericoloso se gli esseri umani sospendono la comparazione tra gli oggetti che fanno e la natura, la quale può ispirare soluzioni artefattuali, credendo che lo sviluppo tecnologico assicuri autonomia e autoreferenzialità agli oggetti artistici.
La natura dunque risulta essere un riferimento cruciale per l’arte in generale, e per l’architettura in particolare, e può essere pericoloso se gli esseri umani sospendono la comparazione tra gli oggetti che fanno e la natura, la quale può ispirare soluzioni artefattuali, credendo che lo sviluppo tecnologico assicuri autonomia e autoreferenzialità agli oggetti artistici.
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Dettagli appunto:
- Autore: Francesca Zoia
- Università: Politecnico di Milano
- Facoltà: Architettura
- Corso: Progettazione Architettonica
- Esame: Estetica dell'architettura
- Docente: Simona Chiodo
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