Disinfettanti: Iodio
La sua stabilità in acqua è aumentata dall'aggiunta di ioduri alcalini. Noto da oltre un secolo come valido battericida, sporicida e virulicida, ma solamente se sciolto in alcool. In tal caso è anche un buon agente contro i micobatteri. Lo iodio agisce anche contro le cisti dei protozoi e contro le spore. Il risciacquo deve essere accurato per evitare la persistenza di residui. Lo iodio da solo è un ottimo disinfettante, ma macchia quasi tutto ed è irritante per la pelle ed altri tessuti. Perciò oggi giorno sono più usate le soluzioni di iodio complessato con carrier ad alto peso molecolare, queste soluzioni sono dette iodofori. Il carrier ad alto peso molecolare in genere è un polimero neutro (polivinilpirrolidone, glicoli poliesteri), cioè una molecola fatta da un grande numero di atomi organizzati in una struttura ripetitiva.
Il complessamento dello iodio con il carrier polimerico ha tre funzioni principali:
- Aumentare la solubilità dello iodio, che allo stato elementare ha una solubilità molto bassa, e la combinazione con i polimeri la aumenta notevolmente.
- Il complesso iodio-carrier fornisce una riserva di iodio auto-regolata, poiché lo iodio resta legato al carrier finché la concentrazione di iodio libero in soluzione scende sotto un determinato livello di equilibrio.
- L’equilibrio forma libera / forma complessata mantiene basso il livello di iodio libero, ma sufficiente per l’eliminazione dei microrganismi.
Perciò lo iodio può essere usato tranquillamente nell’industria alimentare.
I principi attivi delle soluzioni di iodio puro sono: lo iodio molecolare, l'acido ipoiodoso, lo ione triioduro e lo ione ipoiodito. Tuttavia il vero agente antimicrobico pare sia rappresentato dallo iodio libero, cioè nella sua forma molecolare, che è in grado di attraversare rapidamente
la parete cellulare dei microrganismi; la reazione più importante coinvolge l’ossidazione del
gruppo zolfo-idrogeno nell’amminoacido cisteina e in seguito a ciò il microrganismo non è più in grado sintetizzare le proteine e muore; ha un’ampio spettro d’azione, es. un’esposizione di 10 minuti a 15 ppm uccide il 99,999% dei microrganismi contaminanti per l’ambiente birrario; sono poco solubili in acqua, quindi associati a tensioattivi.
Le proteine e altre sostanze organiche legano lo iodio e non lo rendono disponibile per la disinfezione. I composti contenenti zolfo, inoltre, sono ottimi inibitori dello iodio; sufficientemente efficaci anche in presenza di acque dure; e vanno bene su plastica e acciaio ma sono sconsigliati con alluminio, rame, ottone e ferro.
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Dettagli appunto:
- Autore: Denis Squizzato
- Università: Università degli Studi di Padova
- Facoltà: Agraria
- Corso: Scienze e Tecnologie delle Produzioni Animali
- Esame: Principi di igiene e sanità degli alimenti di origine animale
- Docente: Alberghini
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