Tecnica colturale del riso
È una coltura primaverile-estiva le temperature minime sono di 12-15°C e le massime sono di 28-30°C.
Lavorazioni principali: spianamento ed aratura. La semina può essere: a spaglio o a righe, ma il seme deve essere stato precedentemente ammollato altrimenti galleggerebbe. In alternativa possono essere trapiantate delle piantine già germinate in modo da avere una certezza della densità di semina e si può avere una precoce entrata in produzione, ma questa tecnica non viene più usata.
La produttività del riso è molto elevata: 90-110 q/ha. L’azoto può essere somministrato con letame o tra i concimi minerali con urea agricola perché rispetto al solfato ammonico è più economico, non viene mai somministrato come nitrato.
Il diserbo è molto importante per il riso, abbiamo vari tipi di infestanti: ad es. Alghe, alcune cyperaceae, giunchi contro cui si fa un’asciugatura della risaia per 5-6 giorni o si utilizzano prodotti a base di rame. Altre piante come il giavone non vengono danneggiate dall’asciutta. Diserbanti specifici per il riso: Polinate, fenossiderivati. La malattia più importante è il brusone, contro cui si usano delle varietà resistenti.
Dopo la raccolta il riso viene prima sbramato (eliminazione bratee) poi viene perlato e lucidato. Con queste operazioni si eliminano le proteine e i sali minerali, resta solo l’amido. Il riso viene classificato in base alla dimensione del chicco: 1) comune 2)semifino 3)fino 4)sopraffino
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