Come controllare la biodiversità genetica
Per analizzare e conservare la biodiversità genetica, è possibile servirsi del pedigree, tuttavia limitando l’accuratezza in quanto è di tipo quantitativo, o dell’analisi del DNA.
Le attività di ricerca che risultano essere prioritarie sono: lo studio del ciclo completo della vita produttiva; lo studio del genoma ; la crioconservazione ; gli obiettivi di selezione ; il tasso di evoluzione tra specie domestiche e selvatiche e le interazioni fra fattori condizionanti la popolazione. Per avere progresso genetico dobbiamo avere poca parentela, per la conservazione teniamo alto l’intervallo di generazione mentre sarà basso per il G.
LE SPECIE DA CONSERVARE
La specie rappresenta l’insieme degli organismi viventi che hanno in comune caratteri fisiologici, etologici, morfologici, ecologici e riproduttivi; in generale un organismo appartiene ad una specie quando viene garantita la fecondità reciproca o interfecondità. Il bardotto (cavallo+asina) e il mulo (asino+cavalla) sono esempi di riproduzione interspecie.
La razza è l’insieme degli organismi viventi della stessa specie che presentano caratteristiche proprie e trasmissibili di tipo somatico e funzionale.
La famiglia è l’insieme di organismi viventi della stessa specie e razza che discendono da una coppia di antenati fino a includere il 10° grado di parentela o 5^ generazione di discendenti da un antenato comune.
La diversità genetica esiste a 3 livelli: tra specie, tra razze entro specie e tra individui entro razze. La diversità genetica animale viene accumulata nel tempo per effetto di 4 processi:
- selezione(naturale o antropica, l’uomo seleziona animali sempre più parenti tra loro; per esempio la selezione del suino mira all’omogeneità del prosciutto per standardizzare il processo. Quando alcuni individui contribuiscono alla generazione successiva con un numero maggiore di progenie rispetto ad altri, allora le frequenze alleliche della popolazione cambiano in modo tale da adattare gli individui all’ambiente che ha influito sul loro successo, il contributo riproduttivo di un fenotipo alle generazioni successive, relativamente a quello fornito da altri fenotipi viene indicato come fitness = 1-s);
- migrazione (è l’ingresso di una popolazione in equilibrio di un gruppo di individui di un’altra popolazione e che ad essa si mescola e si accoppia casualmente; se i valori di eterozigosità osservati e attesi è diversa, allora c’è stato un errore di campionamento oppure una delle 4 leve ha agio sull’equilibrio. L’introduzione di animali da altri paesi è un esempio di migrazione antropica);
- mutazione (è la più importante e rara, è un reale processo di nuova variabilità mentre le altre modificano una variabilità che già esiste; hanno una frequenza molto bassa 10-4 -10-6 , un esempio di mutazione è la doppia coscia come errore durante la meiosi);
- deriva genetica (o generic drift, è la conseguenza dell’errore di campionamento dei geni che andranno a formare la generazione successiva, può essere limitata con la migrazione; è la perdita casuale di individui e quindi degli alleli da essi posseduti, può produrre notevoli cambiamenti nelle frequenze alleliche da una generazione all’altre)
La FAO per esempio ha scelto 12 popolazioni per un programma di conservazione di razze indigene di cui 5 bovine, 1 caprina, 1 suina, 0 avicoli (perché è semplice conservarle), 3 ovine, 1 bufalina e 1 camelide.
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Dettagli appunto:
- Autore: Denis Squizzato
- Università: Università degli Studi di Padova
- Facoltà: Agraria
- Corso: Scienze e Tecnologie delle Produzioni Animali
- Esame: Biodiversità zootecnica e tracciabilità dei prodotti animali
- Docente: Cassandro Martino
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