CINEMA E
TURISMO
Appunti di Chiara Bragato
Università degli Studi di Padova
Facoltà di Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo
Corso di laurea in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo
Esame di Cinema e Turismo
Docente: Giulia Lavarone
Anno accademico - 2020/2021martedì 2 marzo 2021
FILM-INDUCED TOURISM
Il cinema nasce in Francia nel 1895 con i fratelli Lumière. Prima della nascita del cinema
si possono osservare le immagini in movimento attraverso il variegato insieme di
apparecchi (pre-cinema) utilizzati per la visione privata o per quella collettiva. Molto
spesso, coloro che non hanno la possibilità di viaggiare (pratica pericolosa e costosa)
sono disposti a pagare per guardare le immagini di luoghi. Il mondo-nuovo è un
apparecchio che nel 1700 viene portato nelle piazze; vengono mostrate a pagamento, a
singole persone (si guarda attraverso un oblò, quindi non è possibile effettuare una
visione collettiva) le immagini di luoghi. All’epoca si tratta per lo più di stampe.
Il termine film-induced tourism viene utilizzato per indicare una serie di connessioni fra il
mondo del turismo e quello dell’audiovisivo (cinema, televisione e non solo). Esso viene
usato per indicare:
1. visita ai luoghi in cui vengono girati film e programmi televisivi (serie televisive,
reality, programmi di cucina). In alcuni casi i luoghi sono preesistenti, non realizzati
appositamente per le riprese cinematografiche. Essi possono essere già attrattivi
turisticamente oppure no; i luoghi non abitualmente frequentati dai turisti possono
diventare delle mete turistiche grazie ai film o ai programmi televisivi che vi vengono
girati; un esempio è la casa di Montalbano a Punta Secca, che oggi è un albergo visitato
da molti turisti in seguito alla notorietà offertagli dalla serie televisiva. In altri casi
vengono realizzati degli appositi set per le riprese. Un caso curioso è quello del villaggio
di Braccio di Ferro a Malta costruito per le riprese cinematografiche (film per famiglie
che, per altro, non ottiene molto successo); il set non viene abbattuto, viene tenuto in
piedi (tendenzialmente i set cinematografici vengono smantellati una volta effettuate le
riprese), curato e trasformato in una sorta di parco a tema. Oggi, quest’ultimo
rappresenta una delle principali attrazioni turistiche dell’isola di Malta; molti lo visitano
senza aver visto il film: essi vengono a conoscenza del film durante l’esperienza turistica
(il film viene scoperto in loco);
2. visita agli studi di produzione (Paramount studios, Los Angeles). Il set di Braccio di
Ferro viene allestito in una location che non appartiene ad una casa di produzione
cinematografica. Gli studi di produzione sono delle strutture molto ampie in cui
coesistono diversi set di proprietà di grandi case di produzione cinematografica. Gli
studi di produzione, negli ultimi anni, iniziano ad avere una vocazione turistica: Cinecittà
nasce come studio di produzione negli anni 30 e di recente apre le proprie porte ai
turisti; questi ultimi possono visitare una serie di set; vengono organizzati dei tour in cui
si approfondiscono gli aspetti tecnici del cinema;
3. visita di parchi a tema cinematografico (Disneyland, California);
4. visita alle dimore (villa di George Clooney, Lago di Como) o alle tombe delle celebrità,
alle Walks of Fame (Hollywood Walk of Fame), ai musei del cinema (Museo Nazionale
del Cinema di Torino), ai ristoranti a tema cinematografico.
Sono tutte visite turistiche che possono essere effettuate in qualsiasi momento. Però,
esistono anche delle forme di film-induced tourism legate ad un preciso arco temporale:
festival, première, convention di fan di un preciso prodotto mediale, mostra a tema
cinematografico. Il termine film-induced tourism viene usato anche per indicare la visita ai
luoghi in cui si stanno svolgendo le riprese: gli appassionati di un attore o i curiosi nei
confronti del lavoro del set si recano nel luogo in cui si svolgono le riprese; essi assistono al
lavoro del set e vedono di persona la celebrità a cui sono affezionati. Il secondo capitolo
della saga di Twilight, New Moon (2009), vede lo svolgersi di alcune riprese in Italia; esso è
ambientato a Volterra, ma girato a Montepulciano. Nel periodo delle riprese a
Montepulciano arrivano numerosi fan della saga letteraria e cinematografica per poter
vedere i propri beniamini, ma anche per prendere parte al set come comparse. Il luogo di
ambientazione è quello in cui la storia narrata viene collocata dai dialoghi (esse ci danno
delle indicazioni topografiche); è il luogo in cui si dichiara che la storia si svolge. Il luogo di
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ripresa è quello in cui la troupe cinematografica si reca per effettuare le riprese. New Moon
è ambientato a Volterra (i personaggi del film dicono di trovarsi a Volterra), adattandosi al
romanzo, ma le riprese si svolgono a Montepulciano. L’amministrazione di Volterra non dà
alla produzione il permesso di effettuare le riprese in città: la produzione ha la necessità di
costruire una fontana in piazza (l’amministrazione è contraria a questo intervento seppur
temporaneo). Le riprese cinematografiche comportano per i luoghi ospitanti una serie di
disagi: diverse strade e negozi devono essere chiusi, in alcune zone si creano delle
congestioni, ci deve essere un dispiegamento di forze di polizia, di soccorso. Pensiamo a
tutti i turisti che si recano a Volterra sperando di trovare i luoghi che hanno visto nel film:
essi rimangono delusi nel momento in cui ciò che si trovano di fronte non corrisponde a
quanto visto nel film. Bisogna riuscire a far sì che i turisti vivano comunque un’esperienza
soddisfacente. Se Montepulciano desidera valorizzare la propria connessione con New
Moon deve mettere in campo degli strumenti per comunicare il fatto che le riprese si
svolgono lì; gli spettatori, nel momento in cui guardano il film, non ricevono delle
informazioni in merito: guardando il film si viene a conoscenza del fatto che il luogo di
ambientazione è Volterra; molto spesso i titoli di coda non fanno riferimento ai luoghi
utilizzati per le riprese. Se i turisti sono più attratti dai panorami filmici, nel momento in cui
sono a conoscenza del fatto che i luoghi di ripresa e di ambientazione non coincidono, si
indirizzano verso i luoghi di ripresa; se invece a loro interessa ritrovare l’atmosfera filmica si
recano nei luoghi di ambientazione, perchè potenzialmente più connessi alla trama filmica.
Molti film ambientati a New York sono girati a Toronto, così come molti film ambientati a Los
Angeles sono girati a Vancouver: il Canada offre una serie di incentivi economici alle
produzioni che scelgono di girare nel suo territorio; le riprese vengono effettuate in città
canadesi simili a quelle statunitensi (queste ultime sono costose, congestionate). Molti film
ambientati a Londra o negli Stati Uniti sono girati a Liverpool (questioni di carattere
economico-logistico). Nel momento in cui bisogna ricostruire un’ambientazione del passato
si sceglie di girare:
• studio cinematografico (struttura chiusa, delimitata, appositamente pensata per le riprese
cinematografiche, in cui il regista ha il totale controllo del set e delle scenografie);
• luogo di ambientazione (per cancellare i segni della contemporaneità bisogna fare
inquadrature particolari oppure intervenire in digitale);
• città diversa da quella di ambientazione che mantenga maggiormente il respiro di una
certa epoca.
Molto spesso le ambientazioni sono inesistenti: Vigàta (Il commissario Montalbano) è un
comune siciliano inesistente; le riprese, quindi, vengono effettuate in diverse località del
ragusano. A volte, i film vengono girati in Puglia anche se sono ambientati in altre regioni: in
Puglia esistono degli enti territoriali (Apulia Film Commission) particolarmente sensibili alle
potenzialità del cinema in termini di sviluppo del territorio, di promozione turistica; la loro
politica favorisce le produzioni audiovisive.
Il termine film-induced tourism è utilizzato in relazione a numerose tipologie di audiovisivo.
Lo spot del Mulino Bianco viene girato in una località del senese diventata meta dei
nostalgici nei confronti delle vecchie pubblicità televisive. Ma pensiamo anche ai
videogiochi; un caso particolare è quello di Assassin’s Creed che utilizza una serie di
ambientazioni italiane: la cittadina toscana in cui, nel videogioco, viene collocato il castello
del protagonista conosce un significativo aumento di turisti. Il linguaggio dei videogiochi ci
ricorda che la potenzialità di promozione turistica degli audiovisivi non è legata unicamente
ai meri aspetti fotografici (in questo caso: riproduzioni virtuali, talvolta fedeli, che non hanno
una natura fotografica), ma anche all’atmosfera, alla narrazione, ad altri valori.
Soffermiamoci ora sulle diverse denominazioni date ai fenomeni che connettono il cinema
al turismo. La questione terminologica è interessante, perchè la proliferazione di termini
diversi utilizzati in differenti ambiti disciplinari per designare lo stesso fenomeno o fenomeni
vicini tra loro, fa sì che gli studiosi (di ambiti differenti) non comunichino fra loro; in differenti
ambiti disciplinari si affrontano gli stessi argomenti, non si sa che anche altri li studiano.
Interrogarsi sui diversi termini utilizzati è utile per comprendere di cosa si occupa una certa
disciplina. Il primo termine, diffuso nella ricerca di ambito economico, è quello di movie-
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induced tourism (nato prima di film-induced tourism); esso nasce in riferimento ai film per il
cinema. Il termine film-induced tourism è usato in relazione a differenti prodotti mediali
(prodotti televisivi, trailer, videomusicali, videogiochi); la parola film ha un significato preciso,
ma il termine film-induced tourism assume una declinazione inclusiva. Inoltre,
generalmente, la parola movie è utilizzata in ambito anglosassone per indicare i grandi
successi, i film che hanno una certa forza sul piano commerciale, che non circolano in
circuiti dedicati al cinema di “maggiore qualità artistica”. La parola film, invece, include
anche le produzioni meno commerciali. Il termine film tourism viene usato per indicare le
esperienze in loco dei cineturisti; il termine film-induced tourism si suppone faccia
riferimento alla dimensione della motivazione, perchè è tradotto come turismo indotto da
film. TV tourism o teletourism è un termine usato per designare solo i fenomeni legati alla
televisione; si sottintende che i fenomeni turistici connessi alla televisione abbiano delle
caratteristiche differenti rispetto a quelli connessi al cinema. I prodotti televisivi,
effettivamente, consentono un’esposizione più frequente delle location: le serie televisive,
per esempio, propongono in tutti gli episodi le medesime location; la televisione può avere
un maggiore o un più duraturo impatto sulla generazione di fenomeni turistici rispetto al
cinema. Questo è vero fino ad un certo punto: la vita di alcuni film dura parecchio, per cui
l’interesse nei confronti dei luoghi di ripresa o di ambientazione può perdurare nel tempo. Il
termine screen tourism fa riferimento, in modo ampio, agli schermi, quindi include i
videogiochi piuttosto che i trailer o gli spot. Anche il termine media tourism è inclusivo.
Popular media-induced tourism è un’espressione che, a volte, viene usata per includere
anche il turismo letterario. Set jetting è un termine utilizzato in relazione a coloro che
cercano i set cinematografici (magari durante il periodo delle riprese). Cinematic tourism è
un termine molto ampio e utilizzato, per esempio, in ambito sociologico per designare non
solo il viaggio fisico, ma anche quello virtuale: nel momento in cui consultiamo il sito web di
una destinazione che ci incuriosisce siamo, secondo alcuni studiosi, dei cinematic tourists.
Nella prospettiva sociologica si può scegliere di equiparare il viaggio fisico a quello virtuale,
ma nella prospettiva economica il viaggio virtuale risulta di minore interesse, a meno che
non sia propedeutico ad un successivo viaggio fisico (l’importante è misurare l’aumento dei
visitatori in un determinato luogo). L’espressione pellegrinaggi mediatici o simbolici
nasce in ambito socio-antropologico, viene utilizzata molto anche dai Fan Studies (studi
dedicati ai fan di film o di serie televisive) e sottolinea la vicinanza tra il pellegrinaggio
religioso e quello ispirato da prodotti mediali. Le due esperienze possono avere degli
elementi in comune legati, per esempio, alla valenza sacrale attribuita ad alcuni luoghi
oppure alla creazione di una comunità temporanea, alternativa rispetto a quella a cui si
appartiene nel proprio luogo d’origine, che vive la stessa esperienza (i pellegrini sono mossi
dagli stessi bisogni, desideri). Ci sono anche delle differenze sostanziali tra l’esperienza del
pellegrinaggio religioso e quella del pellegrinaggio mediale: per esempio, il pellegrino
religioso crede nel fatto che le reliquie che sta andando ad onorare siano appartenute ad un
santo, invece la prospettiva del pellegrino mediale oscilla tra il credere ai miti creati dal
cinema (alla narrazione cinematografica) e alla consapevolezza che si tratta pur sempre di
narrazioni.
Quale è lo sviluppo della ricerca internazionale in questo ambito? Inizialmente si vuole
riconoscere, verificare l’esistenza del fenomeno, quindi appurare se nei luoghi usati per le
riprese cinematografiche o televisive i turisti aumentano. Le prime ricerche vengono
condotte dall’industria del turismo, interessata a capire se il fenomeno può essere
valorizzato. Successivamente, si sviluppa una ricerca in ambito economico sulle strategie
di marketing, sull’immagine della destinazione turistica, sulle motivazioni dei turisti; solo in
un secondo momento si indaga sui possibili impatti sulle comunità ospitanti. Non è
propriamente vero che, inizialmente, solo l’economia si interessa ai rapporti fra cinema e
turismo: si interesseranno anche ambiti come la sociologia e la filosofia (già negli anni
Ottanta, in campo filosofico e sociologico autori quali Umberto Eco si sono interrogati sui
parchi a tema). Inizialmente si conducono delle ricerche quantitative sui singoli casi di
studio; successivamente, si predilige una comprensione sfaccettata e ampia del fenomeno,
in una prospettiva culturale, socio-antropologica non incentrata su uno studio di taglio
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quantitativo. Solo in tempi recenti, almeno secondo alcuni studiosi, si sviluppa una ricerca
multidisciplinare e, nei casi migliori, interdisciplinare (interazione, produzione di conoscenza
che utilizza gli strumenti di una disciplina e dell’altra), che coinvolge diversi ambiti:
sociologia, antropologia, Media Studies. Se in precedenza le diverse discipline non
dialogano tra loro, ora lo fanno: da una multidisciplinarietà inconsapevole (analisi ove gli
studiosi non sono consapevoli del fatto che gli stessi fenomeni vengono studiati anche da
altri) si passa ad una consapevole. Gli ambiti disciplinari coinvolti nello studio dei rapporti
fra cinema e turismo sono:
• economia e marketing del turismo;
• economia dei media: si interroga sulle dinamiche produttive e distributive dei prodotti
mediali. In questo ambito viene coniata l’espressione di mercato delle location
cinematografiche che fa riferimento alla sempre maggiore competitività fra i diversi
territori nel cercare di attrarre le produzioni audiovisive, partendo dalla consapevolezza
che esse possono portare dei benefici economici significativi. Questi meccanismi
competitivi portano i territori a stanziare diversi fondi destinati alle produzioni audiovisive
che modificano le tradizionali formule produttive dei film: negli ultimi vent’anni, alcune
voci importanti di budget vengono coperte dai fondi messi a disposizione dai singoli
territori (tendenzialmente su scala regionale) per le produzioni audiovisive;
• sociologia urbana: si interessa alle città che scelgono di investire nelle industrie culturali
e creative. Molte città industriali in crisi, cercano nuove vocazioni nell’ambito culturale e
creativo: Liverpool, città industriale in crisi negli ultimi decenni, cerca di reinventarsi come
città film friendly, della cultura, del cinema, in grado di ospitare e di rispondere ai bisogni
delle produzioni cinematografiche. Torino, città legata, in passato, soprattutto all’industria
della Fiat, cerca di reinventarsi come città della cultura e nello specifico del cinema
intorno ai primi anni 2000; proprio in questo quadro viene realizzato Dopo mezzanotte,
film manifesto della nuova immagine di Torino;
• sociologia dei media: analizza le esperienze cine-turistiche (pellegrinaggi simili a quelli
religiosi);
• geografia culturale: si interroga su come gli immaginari geografici vengano costruiti e
modificati dal cinema. L’influenza più significativa del cinema e della televisione sul
turismo non riguarda tanto l’incremento dei visitatori in singole location (incremento
limitato nel tempo), quanto piuttosto il mutamento a lungo termine degli immaginari di un
luogo, di una singola località, di una nazione;
• cinema: le esperienze cine-turistiche possono essere studiate attraverso il riferimento ad
alcune questioni fondamentali della teoria cinematografica (aspetti legati allo sguardo,
come l’esperienza dello spettatore può influire su quella cine-turistica, la
rappresentazione dei paesaggi nei film e nelle serie televisive).
Il termine cineturismo viene utilizzato soprattutto per indicare i casi in cui la visione di un
film determina la motivazione primaria della visita turistica a specifiche location, quindi i
casi in cui il turismo è indotto dal cinema. Il termine film-induced tourism, pur contenendo
al suo interno la parola indotto, viene usato in modo molto più ampio, per indicare quelle
connessioni fra cinema e turismo in cui non necessariamente il film rappresenta il motore
principale della visita turistica a specifiche location. Il film-induced tourism è di tipo general
quando la motivazione primaria del viaggio del turista non è determinata dalla visione di un
film; egli comunque partecipa alle attività cineturistiche proposte dalla località in cui
alloggia. La tipologia general di cineturista è la più diffusa. Il cineturista specific è colui che
cerca i luoghi che ha visto in un film, quindi la motivazione primaria del viaggio è la visione
del film. Il cineturista serendipitous è colui che si trova casualmente nella destinazione
rappresentata in un film: il turista si trova per caso in un luogo e solo in loco scopre che è la
location di un film. La motivazione è ciò che determina l’appartenenza ad una delle diverse
categorie (differente grado di interesse nei confronti di un film o di una serie televisiva).
Sempre rispetto alle motivazioni del turista, ci sono diversi ambiti di cui tenere conto:
• place: il cineturista può essere attratto da alcuni attributi della location cinematografica e
della destinazione. Chi è interessato alla categoria place si reca nei luoghi di ripresa,
perché è affascinato dai paesaggi filmici;
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• performance: il cineturista può essere attratto dalla trama, dal tema, dal genere del film,
dal desiderio di vivere un’esperienza sostitutiva, ossia di vivere per un breve periodo
(limitato alla visita turistica) identificandosi con i personaggi della narrazione
cinematografica o televisiva. Chi è attratto dalla performance si reca nei luoghi di
ambientazione;
• personality: personaggi, attori, star (riferimento al pellegrinaggio). Il concetto di star, di
divo è complesso: si tratta di una figura costruita attraverso una serie di articoli, di
interviste e che spesso include in sè tratti dei personaggi cinematografici interpretati. Il
concetto di star ha a che fare con la costruzione mediatica.
Il fenomeno analizzato è di nicchia, però, negli ultimi anni, genera un enorme interesse sia
fra gli addetti ai lavori (tour operators privati, enti di promozione turistica), sia fra la
comunità accademica internazionale. Come mai tutto questo interesse? Si verifica un
aumento significativo di visitatori nei luoghi usati per le riprese cinematografiche. Il film di
Mel Gibson, La passione di Cristo (2004), porta a Matera molti turisti internazionali: tra il
2003 e il 2004, gli arrivi internazionali a Matera aumentano quasi del 144%; Matera è
utilizzata soprattutto per le produzioni cinematografiche ambientate in epoche antiche
oppure in mondi immaginari; Matera non mostra segni evidenti della contemporaneità,
quindi è privilegiata per la rappresentazione di luoghi fantastici, antichi e biblici. Ancora
oggi, indipendentemente dal fatto che possiamo guardare qualcosa quando e dove
vogliamo, il momento dell’uscita nelle sale di un film è determinante. I principali fenomeni di
film-induced tourism sono legati alla televisione (nonostante ci siano dei fenomeni
cinematografici importanti). È sempre difficile misurare gli incrementi turistici che seguono
la realizzazione di un film o di una serie televisiva:
• è semplice farlo nel caso di singole attrazioni (che prevedono un biglietto di ingresso); è
difficile perimetrare l’influenza di un prodotto sulla fama di una determinata destinazione,
tanto più se ha già un afflusso turistico significativo;
• a volte, gli incrementi turistici sono limitati nel tempo, cioè al momento immediatamente
successivo all’uscita in sala dei film, altre perdurano nel tempo (film più famosi). Tutti
insieme appassionatamente è un musical degli anni 60 ambientato e girato a
Salisburgo, città in cui, ancora oggi, numerose sono le proposte turistiche ad esso legate.
Anche in Italia ci sono diversi casi di cineturismo di lunga durata: la serie di film dedicata
a Don Camillo e Peppone è tratta dai racconti di Guareschi che non presentano
un’ambientazione precisa; per la serie si sceglie come location Brescello, cittadina
dell’Emilia-Romagna diventata meta turistica. Il turismo nella cittadina di Brescello è
legato a Don Camillo e Peppone e l’identificazione della città con il prodotto
cinematografico è totalmente accettata: è dedicato un museo a Camillo e Peppone e le
figure dei due protagonisti sono posizionate nella piazza principale.
Esistono delle possibili ricadute positive del film-induced tourism:
• possibilità di de-stagionalizzare i flussi turistici in alcune località: la stagionalità è un
elemento fortemente problematico per le destinazioni turistiche (esempio: destinazioni
balneari). Le proposte cineturistiche possono essere collocate in diversi periodi dell’anno,
di conseguenza risvegliano alcune località nei momenti in cui non godono di afflussi
turistici significativi;
• i film o le serie televisive invitano i turisti a tornare in un luogo che hanno già visitato;
• i film o le serie televisive possono spingere ad un prolungamento della permanenza;
• altro vantaggio potenziale del cinema è quello di valorizzare aree, location meno
conosciute: questo consente di decongestionare le attrazioni e le città che già
conoscono un carico eccessivo di turisti; questi ultimi sono invitati a scoprire altre, nuove
località;
• alcuni territori cercano di attrarre le produzioni al fine di promuovere la propria
immagine all’interno di nuovi mercati turistici. L’industria cinematografica indiana
(Bollywood) ha un volume di produzioni superiore a quello dell’industria americana, cioè i
film prodotti in India sono superiori rispetto a quelli prodotti negli Stati Uniti; le produzioni
indiane sono tendenzialmente pensate per un mercato domestico, per un pubblico
nazionale (hanno successo in patria), mentre quelle statunitensi raggiungono un pubblico
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più ampio. La Svizzera, negli anni 2000, cerca di attrarre i turisti indiani attraverso il
cinema, mettendo a disposizione dei produttori cinematografici indiani una serie di
incentivi; si registra un incremento di turisti indiani nella nazione;
• possibilità di rinnovare l’immagine di un territorio attraverso l’introduzione di nuovi temi
o la riproposizione di temi già utilizzati nel marketing turistico, ma declinati in forme nuove
(grazie al cinema e alla televisione). La serie Il trono di spade ottiene un successo
mondiale e genera significativi flussi turistici nei paesi europei in cui viene girata (Irlanda
del Nord, Spagna, Croazia, Malta, Islanda). Il luogo che maggiormente cerca di utilizzare
la serie per la propria promozione turistica è l’Irlanda del Nord, anche perché è Belfast la
base operativa, sede della produzione in Europa. L’ente di promozione turistica
dell’Irlanda del Nord sottolinea come Il trono di spade permetta di proporre un’immagine
del paese diversa rispetto a quella conosciuta dai turisti: i turisti tendono a visitare la
nazione a partire da un interesse legato alla sua storia drammatica (guerra civile,
terrorismo). Il trono di spade è una serie incentrata sulla lotta fratricida: elemento che
appartiene all’immagine consolidata, legata alla guerra civile, dell’Irlanda del Nord; Il trono
di spade ripropone, seppur in forme nuove, dei temi già fortemente connessi all’immagine
della destinazione;
• la crisi sanitaria attuale (covid-19) ha delle ripercussioni di notevole portata sul turismo (a
livello mondiale): il turismo domestico, almeno nella stagione estiva (2020), ha una certa
resilienza. Nel trimestre estivo del 2020 (luglio-settembre), i clienti italiani che soggiornano
in strutture ricettive italiane sono circa l’86% di quelli dell’estate precedente in termini di
presenze. La preferenza dei turisti italiani si indirizza, più che in passato, sulle località
montane, le quali ad agosto raggiungono gli stessi livelli dello scorso anno e soprattutto
sui comuni a vocazione culturale, storico-artistica, paesaggistica, che registrano
addirittura un incremento rispetto al 2019. Ad agosto 2020, la scelta degli italiani si
orienta più verso destinazioni meno consuete, presumibilmente meno affollate e con una
più ampia ricettività di tipo extra-alberghiero (agriturismi, open air) a discapito delle
destinazioni estive più tradizionali, ossia le località balneari e le grandi città (solitamente
caratterizzate da un maggior affollamento). Per il futuro si immaginano dei modelli turistici
diversi, più sostenibili (sostenibilità ambientale e socio-culturale). In un contesto simile, i
turismi di nicchia (basati su interessi particolari) possono avere un ruolo importante.
L’organizzazione mondiale del turismo (UNWTO), l’estate scorsa, pubblica alcune linee
guida per la ripartenza del turismo: bisogna, per esempio, puntare sui turismi di nicchia
che non muovono le grandi masse e che si basano su interessi, passioni personali
(esempi: turismo letterario, cinematografico, enogastronomico, rurale, sportivo).
L’opportunità fornita dai turismi di nicchia va pensata soprattutto in relazione ad un
turismo di prossimità, domestico (i turisti internazionali sono difficilmente intercettabili).
Bisogna proporre offerte particolari, originali, che invoglino anche gli spostamenti a breve
raggio. I turismi tematici danno l’opportunità di diversificare l’offerta turistica.
Da alcuni, il film-induced tourism è considerato una forma di heritage tourism. Il termine
heritage può essere tradotto in italiano sia come eredità, che come patrimonio culturale
(cultural heritage). La parola patrimonio culturale non rende giustizia alle sfumature che ha
quella di heritage: la prima non sottolinea la specifica componente, sfumatura emozionale,
nostalgica che è presente nella seconda (heritage); è la malinconia che proviamo nel
momento in cui guardiamo ad un passato irrimediabilmente perduto che tendiamo ad
idealizzare. Con l’espressione heritage tourism non si fa riferimento al turismo culturale in
generale (include ciò che ha a che vedere con la produzione culturale attuale o recente),
bensì ad una forma specifica di turismo culturale rivolta ai monumenti del passato. Il modo
di intendere il film-induced tourism come heritage tourism è proposto in relazione ai tour
organizzati a Manchester: si osservano le foto della città scattate in passato; la malinconia è
legata alle immagini che riprendono i luoghi visitati nel passato. L’espressione heritage
tourism, che si riferisce al turismo nei luoghi del passato usati per le riprese
cinematografiche, non deve essere confuso con quella di heritage film, ossia un filone
cinematografico che può generare turismo.
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