LINGUISTICA -
LINGUA ITALIANA
Appunti di Giulia Volpato
Alma Mater Studiorum Università di Bologna
Facoltà: Traduzione e interpretazione
Corso di Laurea in Lingue e tecnologie per la comunicazione interculturale
Esame: Lingua italiana
Docenti: Francesca Gatta (Modulo 1) Veronica Bagaglini (Modulo 2)
A.A. 2023/2024
T e s i
o n l i n e
A P P U N T I
T e s i o n l i n eMODULO A prof. Francesca Gatta
LA DESCRIZIONE DELL’ITALIANO CONTEMPORANEO
Articolo “Dalle labbra ombré al cerchietto dentato: le tendenze beauty al Paris Fashion Week”
Parole non interamente in lingua italiana— di solito le parole italiane finiscono con una vocale e suoni che
mi mettono in difficoltà (regole fonomorfologiche).
Questo articolo parla di moda: tema preciso pieno di parole straniere, disposto ad incamerare parole
provenienti da altre lingue
INTERFERENZA LINGUISTICA
=rapporto secondo cui le lingue si scambiano materiali, riguarda tutti gli aspetti/ambi di una lingua (lessico,
sintassi…)
-beauty: prestito integrale, non cambia forma, completamente entrata nel nostro vocabolario
-ombré lips: interferenza inglese-francese
-forma inglese: aggettivo prima del sostantivo, anche se l’aggettivo è scritto in francese
(ombré in inglese significa ombreggiato)
-labbra ombré: forma aggett. francese, rimane collocazione normale italiano-francese
-total look: “aspetto” persona attenta al look, nulla al caso
-tiro no look: ad esempio nella pallacanestro “fare canestro senza guardare”
-zig-zag: prestito antico, ha già una storia, non lo riconosciamo come tale. Il francese lo prende dal tedesco
e lo dà all’italiano, che ne fa un verbo “zigzagare”
-look make-up: ambito trucchi, inserito nella lingua. Trucco parola italiana, maquillage in francese
-hairstyle: non è attestata
-gel: parola antica “gelatina” è stata abbreviata
-iper lussuose: “iper” ha funzione intensificativa, superlativo
-genderless: moda che confonde le differenze tra generi è una parola della moda, datata 2017, sarebbe
“androgeno”
-chignon: viene da cigna/tigna (latino), ha differenze nella lingua italiana che dipendono dai dialetti: può
essere cipolla, concio…
non c’è il plurale di chignon, forma già acquisita nel singolare —> PRESTITO INTEGRALE
PRESTITO ASSIMILATO: non riconosco più l’assimilazione
“Bistecca viene da beef steak”— italiano ha riplasmato la parola in base alle sue regole, rielabora la parola
“sono confidente della Ferrari” espressione di un’altra lingua
“basico” il vero significato sarebbe “non acido”, ma lo usiamo con competenze— “competenze basiche”
-effetto bagnato: scritto senza virgolette, dato per scontato
-“effetto morso”: non è la forma più diffusa
Parola polirematica: non posso separare due parole (es. effetto serra)
-effetto bagnato o wet effect: sono familiare con l’ambiente della fashion week
LEZIONE 2
Eugenio Borgna “La fragilità che è in noi”
Le parole curano, le parole feriscono= ognuno ha a che fare con le parole
Interferenza linguistica
Prestito linguistico suddiviso in: INTEGRALE e ASSIMILATO —> varie accezioni
Campi semantici e strutturali
“alienazione” assume una certa accezione in base al contesto in cui la uso: persona distaccata dal mondo,
alienata dal lavoro
lessico comune non specialistico, ma se lo uso in campo giuridico assume un’accezione specialistica
Le parole di Borgna appartengono ad un linguaggio comune non specialistico
Ma ci sono parole specialistiche che si usano in ambito comune, dipendono dall’accezione che gli do
1“spread” accezione specialistica—> ex. Lo spread si abbatte nelle famiglie (non più usato in ambito
economico, ma posso sostituirlo con “crisi”)
parole con accezione specialistica che perdono il significato tecnico diventano lessico comune
“manico” linguaggio comune —> se lo uso in ambito musicale, diventa di tipo tecnico (da linguaggio
comune a linguaggio specialistico)
“anima” anche questo effettua lo stesso passaggio
“globalizzazione”
Contaminazione tra le varie lingue e scambio culturale
Predominanza culturale che ha una nazione: lo è stata l’Inghilterra, la Francia, gli arabi…
Molte delle nostre parole derivano da altre, da parole arabe, azteche, ma anche l’italiano ha dato parole ad
altre lingue.
LEZIONE 3
Referente= ciò che la parola vuol dire nella realtà
L’unificazione dei referenti fa sì che le parole che li esprimono circolino a grande velocità.
Ogni lingua rappresenta la realtà a suo modo.
DIACRONIA LINGUISTICA
Ogni lingua ha la sua storia e ogni lingua cambia nel tempo. Ha anche una certa sensibilità e accettazione.
Una parola nasce con un significato ma poi assume un’altra accezione (NEOLOGIA SEMANTICA) e può
esserci un’influenza da altre lingue.
(Il dizionario ci dà l’accezione della parola)
La diacronia riguarda tutti gli aspetti linguistici: sintassi, lessico, costrutti linguistici e norma linguistica= quel
che una volta non era accettato ora rientra nel vocabolario nostro
➔ “casino” al posto di confusione, perché dietro a questa parola c’era “bordello” … poi ha assunto
l’accezione di “confusione” o in maniera quantitativa (mi piace un casino)
Questo è un esempio di come cambia la nostra soglia di accettabilità nel tempo.
Sintassi spezzata “è lui che” (viene dal francese) — prima sanzionata ora accettata
Entrano ed escono parole dal dizionario.
Ci sono parole che si preferiscono non usare ad esempio “negro” che deriva dal latino ma in americano ha
un'accezione negativa e per questo anche nella nostra lingua italiana ha assunto questo significato
dispregiativo.
Le parole si portano dietro le visioni del mondo utilizzate in un dato contesto storico e per questo vengono
compromesse. Noi non le riconosciamo più e vogliamo liberarcene, per non essere offensivi e per non
radicare la visione del mondo.
“POLITICAMENTE CORRETTO” è un calco strutturale dell’inglese, ovvero modello inglese che viene usato in
italiano (politically correct)= movimento dei campi nato in America degli anni ’70 che invitava gli americani a
non usare un linguaggio offensivo.
-evitare un linguaggio sessista
-evitare parole discriminatorie
-evitare espressioni tradizionalmente connotate in modo discriminatorie= bidello, becchino, MA operatore
scolastico e operatore cimiteriale
NON SI TRATTA DI CENSURA, ma di sensibilizzazione del linguaggio e l’uso delle parole
Inoltre, è un’arma politica.
Il rischio del politically correct è l’eufemismo, usare espressioni che alludono ad un concetto senza toccarlo
è una figura retorica che consiste nell'uso di una parola o di una perifrasi al fine di attenuare il carico espressivo
di ciò che si intende dire, perché ritenuto o troppo banale, o troppo offensivo, osceno o troppo crudo.
Chi decide che una parola è offensiva? Chi la riceve.
C’è una parola e l’intenzione dietro di essa… la parola è solo la punta dell’iceberg della comunicazione, sotto
ci sono l’intonazione della voce, l’intenzione della parola, il contesto e molto altro.
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