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Diritto Romano:
Nel corso si parla di come nasce il diritto romano, l'evoluzione che questo ha avuto e di tutti i vari istituti con particolare attenzione all'opera di giustiniano della quale vengono anche analizzate alcune parti.
La prima parte del corso è dedicata ad un'ampia introduzione sulle fonti giuridiche romane e in particolare sulle varie parti della compilazione giustinianea, presentata come un episodio centrale nella storia giuridica occidentale. La seconda parte del corso sarà dedicata alla trattazione dei principali istituti del diritto privato romano condotta attraverso la lettura e il commento esegetico, in testo latino e traduzione italiana, delle Istituzioni giustinianee, il manuale didattico elementare della 'facoltà' giuridica di Costantinopoli nel VI secolo d.C. Modello di sintesi e semplicità e, insieme, di rigore scientifico, l'opera rappresenterà per gli studenti un primo approccio al mondo del diritto, facilitando in loro l'apprendimento dei concetti giuridici e del linguaggio tecnico dei giuristi.
Dettagli appunto:
- Autore: Alessandra Alborghetti
- Università: Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
- Facoltà: Giurisprudenza
- Corso: Giurisprudenza
- Esame: Istituzioni di Diritto Romano
- Docente: Lauretta Maganzani
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Istituzioni di Diritto Romano Appunti di Alessandra Alborghetti Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Facoltà: Giurisprudenza Corso di Laurea in Giurisprudenza Esame: Istituzioni di Diritto Romano Docenti: Lauretta Maganzani A.A. 2020/2021INDICE -STORIA ROMANA -NASCITA DEL DIRITTO -FONTI DIRITTO ROMANO -NASCITA DI ROMA -DIRITTO DEGLI ANTICHI -EVOLUZIONE STORICA DEI GOVERNI DELL'ANTICA ROMA -IMPERO -GIUSTINIANO -L’OPERA DI GIUSTINIANO: CORPUS IURIS CIVILIS -EFFETTI DI GIUSTINIANO -POST GIUSTINIANO ED EFFETTI SUA OPERA -ANALISI CORPUS IURIS NELLE SUE PARTI ISTITUZIONI DI DIRITTO ROMANO prof.Maganzani 7 ottobre 2020 Domanda: CHI SIAMO NOI? Cosa vuoi dire essere studenti di giurisprudenza? e docenti di giurisprudenza? Tra tutte le facoltà si studiano tante materie, in lettere non studiamo solo la letteratura, in economia studiamo anche il diritto, matematica.. invece noi di giurisprudenza studieremo solo diritto per il 99.9%. L’unica materia che si allontana da questo in tutto il corso è economia politica, questo accade in tutte le facoltà. giurisprudenza e medicina uniche facoltà in cui studio solo la materia della facoltà, sono monotematiche perché sono le facoltà più antiche, da sempre si studia diritto e medicina, ancora prima che nascesse l’idea di università. questo discorso vale anche per filosofia. (filo e med grecia) diritto è tipico del mondo romano, lo IUS. IURIS PRUDENTIA dietro di noi una tradizione millenaria. Questo vale per noi, nostro corso, ma anche per tutta la facoltà. diritto ha una radice storica unitaria e la parola giurisprudenza ha proprio questo significato. IURIS PRUDENTES esperti di diritto PRUDENTIA nella parola ho una connotazione morale, positiva oggi, i prudentes romani sono degli esperti di diritto ma anche delle persone moralmente solidi, tendono al bene della società. il mondo romano fin dall’antichità arcaica, 754-753ac fondazione di Roma, sappiamo che Roma è stata fondata a 7k dal mare sul Tevere in un luogo che era utile, in un guado del Tevere e si è formata da un gruppo eterogeneo di persone che provenivano dal Lazio e che avevano delle tradizioni comuni. Alcuni sacerdoti detti pontefici avevano la conoscenza che era segreta in origine sia del Fas sia dello Ius, il fas è l’insieme delle regole pur sempre giuridiche che riguardano il rapporto tra i popolo e gli dei, come l’esecuzione di riti… il popolo temeva l’ira degli dei. Ius concerna invece il rapporto tra i membri della civitas, ogni civiltà senza le regole si ammazza, regole che concertino i momenti essenziali della vita di qualcuno ancora prima di quelle politiche.. servono regole prima per rapporti tra uomo e donna, padre e figlio, vendite, proprietà, eredità…lo ius a Roma è essenzialmente diritto privato (compreso il fas). ius e fas regole di base che una civitas deve avere. anche lo ius aveva dei riti es x il matrimonio non basta la volontà ma devo pronunciare delle parole precise fare gesti precisi che solo i pontefici sapevano. Solo a Roma progressivamente lo ius si stacca dal fas, il fas rimane prerogativa dei sacerdoti mentre lo ius diventa oggetto di conoscenza dei pontefici che non sono più pontefici ma sono laici e sono questi i giuristi, sono giuristi laici non più sacerdoti ma sono comunque a Roma persone che vengono dalle famiglie nobili, sanitarie di grande tradizione. giovani che decidono di approfondire lo studio dello ius, non sono funzionari ,giudici, magistrati sono dei privati che hanno ereditato quella sapienza che prima era dei 2pontefici e attraverso le loro discussioni, studi fanno evolvere il diritto trovando volta per volta le soluzioni migliori per i casi. All’inizio il diritto si imparava perché se uno era di una famiglia importante ed era interessato a questa materia andava nel foro e dal padre veniva affidato ad un altro che era già un giurista affermato ed lo ascoltava, perciò non c’era una scuola precisa. Dal secondo secolo dopo cristo invece incominciano proprio le scuole ovviamente riservate ai maschi. Le donne potevano accedere all’istruzione ma fino ad un certo livello. A Roma c’erano le scuole elementari fino agli 11 ed è la scuola del ludo magister (anche donne, per tutti), dagli 11 ai 14 ce la scuola dove ho il maestro “grammaticus” (la materia era una sola sempre, la letteratura non avevo tante materie come oggi, all’inizio era solo letteratura greca e dopo diventa anche quella latina con orazio, virgillio..) ed era più elitario perché bisognava conoscere anche il greco, la letteratura si leggeva in lingua originale e qui le donne concludevano il loro percorso, a 16 anni ce la scuola di retorica che mi insegna come parlare in pubblico, ho due retoriche una davanti al popolo, senato e una che mi insegna come parlare davanti a un giudice. ma questa è retorica non sei giurista, sei un retore (cicerone era un grande retore) A Roma avvocato e giurista erano diversi, avevano ruoli diversi. l’avvocato presenta il caso nel modo più favorevole per il suo cliente, per tutelare il suo interesse ma questo non è il giurista è l’avvocato. A Roma queste due figure sono diverse, l’avvocato si conosce il diritto,esamina il caso e presenta la situazione / i fatti in modo che il giudice dia ragione al suo cliente. I giuristi però sono iuris prudentes, sono prudenti ho l’aspetto morale, colui che cerca la situazione giusta equa utile alla società. finita la scuola di retorica (siamo ai 18-19 anni) qualcuno di questi voleva specializzarsi, voleva saperne di più ed ho delle scuole superiori che nel mondo antico non sempre erano a roma, per migliorare retorica si andava a Rodi per esempi0, pero qualcuno poteva specializzarsi anche in filosofia si andava ad Atene essenzialmente, ma erano molte le scuole di filo nel mondo antico, i giovani romani andavano e partivano e poi c’erano le scuole di diritto e di medicina. medicina è sempre stata considerata di più dal lato pratico, più pratica che teorica perché serve per curare e c’erano grandi maestri come Ippocrate 5ac e c’erano le scuole dove si trovano i suoi allievi mentre nel secondo secolo dopo cristo c’è Galeno un medico importante di Efeso in Asia Minore che è venuto a curare l’imperatore Adriano e anche lui ha fondato la sua scuola, dove hanno scritto tanti libri e opere che noi possiamo leggere. Noi dobbiamo individuare i nostri predecessori che x studiare diritto andavano a Roma, in Asia minore a Beirut (siamo un po’ più avanti dei secoli) o a Costantinopoli però ovunque si andasse a studiare diritto si studiava in latino anche dove si parlava il greco, perché la tradizione degli ius prudentes era quella. perché il latino è la lingua del diritto! momento cruciale 6 secolo eta di Giustiniano, imperatore con sede a costantinopoli sale al trono nel 527, collocato alla fine dell’esperienza romana, è un grande imperatore soprattutto per il diritto, siamo in un’epoca dove occidente è in mano ai regni barbarici e lui vuole ricostruire l’unita dell’impero romano e dopo una guerra di 20 anni riesce a riconquistare tutto l’occidente, ma dopo poco muore e successivamente tutto verrà perso nuovamente. Ha cercato di unificare la fede cristiana che era divisa in 3tante sette ma senza risultati, ma ha fatto qualcosa che senza che lui lo sapesse ha fondato la tradizione giuridica di più di meta del mondo ha deciso di raccogliere quello che rimaneva dello ius che era disperso e confuso, c’erano tante opere, nessuna raccolta lui ha deciso di raccoglierle ed ha fatto redigere una serie di opere che poi in seguito nel 500 sono state qualificate con il nome “corpo del diritto civile”. in orgine avevo singole opere che erano 1. ISTITUTIONES un’opera elementare che serve ad introdurre al diritto 28 2. DEGESTA raccoglie i responsi dei giuristi che secondo lui devono essere conservati 3. CODEX il codice è una raccolta di istituzioni imperiali 4. NOVELLE REGIS questo inizia a farlo all’inizio del suo regno, finisce questo nel 534. (muore nel 565) momento del corpus iuris civilis è il centro di un percorso lunghissimo. dobbiamo distinguere tra oriente e occidente Oriente : centro è Costantinopoli, dopo Giustiniano l’impero si chiude ad oriente, quest’impero con l’imperatore bizantino rimane in vita fino al quindicesimo secolo sarà solo a metà del 1400 che Maometo secondo conquistarore conquisterà l’impero d’Oriente. Fino a metà del 1400 continuano ad esistere le università a Costantinopoli nell’impero d’Oriente dove viene studiato ancora il diritto romano. In Occidente dal 6 all’11 secolo è diviso in regni barbarici e questi in regni vige la regola della personalità del diritto che si contrappone alla territorialità. Le scuole di diritto che in oriente sono continuate in Occidente si erano perse. Se uno voleva imparare doveva andare nelle chiese o nei monasteri e non era un diritto vero proprio. Fine 11 secolo a Bologna x diritto, Parigi filo e teologia, Salerno x med siamo in un’epoca di risveglio, di rinascita. Maestro scuola cattedrale di Bologna insegnato ancora il corpus iuris civili è il diritto che si chiama comune, comune a tutti i popoli europei. a Bologna arrivano studenti da tutte le parti d’Europa x studiare il diritto, insieme formano un’universitas (studente tedesco,francese..). la parola universitas viene presa x identificare tutti quei gruppi di studenti di origine diversa che insieme si organizzano, le università erano regolate dagli studenti, il rettore era uno studente scelto nei vari gruppi. Eccezione: come mai si formano tante uni nel giro di poco tempo? studenti vogliono professori bravi, se non si trovano bene prendono e se ne vanno fondando una nuova uni o al contrario qualche prof non era soddisfatto del suo trattamento (economico..). 4Nel dodicesimo secolo un prof, un giurista ha deciso di andare ad Oxford fondando uno studium iuris solo che lui l’ha fondata, ha incominciato a insegnare avendo anche successo ma la differenza rispetto agli altri paesi europei era che l’Inghilterra aveva un re abbastanza forte, una monarchia centrata e un diritto che si era già affermato, era cosiddetto il diritto comune e il re mandava in giro i delegati per risolvere le controversie e l’insieme delle sentenze che questi delegati avevano pronunciato erano già un corpo del diritto abbastanza assestato, molto primitivo rispetto a quello romano, però c’era già. Il Re non vuole questo diritto perché era come se accettasse il diritto dell’imperatore (Carlo Magno, sacro romano impero) invece l’Inghilterra è autonoma perciò fa chiudere la scuola di questo giurista che si chiamava Vicario e lo manda via. Processi inglesi e americani: cercano le sentenze quando devono risolvere un caso, quello è il diritto comune che non a che fare con la nostra tradizione romanistica, perché il re era già forte perché aveva già un suo diritto che si fondava sulle sentenze. Oggi in tutto il mondo distinguiamo tra Common Law e Civil Law. Civil Law riguarda tutti i paesi che hanno come fondamento la iuris prudentia romana e il corpus iuris. Il corpus iuris è essenziale perché da li è iniziata la tradizione dell’università e del diritto comune. mentre studiavano però il diritto si evolveva con le discussioni ecc cosa che in Inghilterra non avveniva. Nelle università si studiano diritto romano e canonico. Arriviamo fino al 700-800, ad un certo punto si dice basta a questo diritto comune di Giustiniano in latino occorre un testo chiaro e completo con le norme fondamentali ed esclusivo, ecco il fenomeno delle codificazioni. 1804 codice civile napoleonico, la francia è il primo stato che decide di lasciar perdere il corpus come diritto comune 1865 Italia primo codice Germania il codice 1900 ecc…. salvo i paesi di commow law corpus iuris non è più vigente ma ho delle eccezioni ad esempio san marino o sud africa. è’ diventato un oggetto di studio storico tutti questi codici sono stati formulati sulla base della tradizione millenaria che avevano dietro, alcune cose sono cambiate ma tante cose che leggiamo non le comprendiamo se non conosciamo questa tradizione. 58 ottobre 2020 Noi esaminiamo il diritto romano dal punto di vista dei contenuti, le regole giuridiche che regolavano i rapporti tra i cittadini e con gli stranieri. Con il diritto privato invece studio i rapporti tra i cittadini che ci sono oggi. Ma perché questi due contenuti dell’epoca romana e di oggi? La risposta sta nella parola istituzioni, entrambe sono due materie base (privato ancora di più fondamentale di romano), ma sono due materie che vanno di pari passo. Istituzioni cosa significa? Questa parola ha una portata storica, la nostra facoltà ha una storia che non si è mai interrotta, i modi dell’insegnamento sono rimasti uguali e si è sempre parlato delle Istituzioni. Se prima del secondo secolo DC la formazione di un giovane veniva tramite l’ascolto. Un giurista già affermato, gratuitamente, sono professioni liberali, non hanno bisogno di lavorare, sono persone libere prendevano delle onorazioni, si riconosce l’onore. Erano attività elevate di chi non doveva lavorare per vivere. Prima del secondo secolo dc chi volesse imparare il diritto era un giovane di famiglia ricca che viveva a Roma di solito e la mattina nel foro c’era l’attività politica, commerciale e i responsi dei giuristi; i privati che avevano un problema giuridico si recavano nel foro e rivolgevano a loro le domande, che erano circondati dagli allievi perciò era in origine un insegnamento basato sul caso, sui responsi dei giuristi, la risposta non era sempre una i vari giuristi discutevano e poi ne prevaleva una è diventava la regola giuridica. (esempio della proprietà-caccia) La soluzione giuridica non è sempre la soluzione più giusta o più equa ma a volte è quella più utile che evita le controversie tra i vari giuristi. Dopo che questo giurista aveva discusso con gli altri e aveva trovato una soluzione gli allievi facevano delle domande che non erano teoriche ma pratiche, il diritto è pratico per esempio chiedevano se fosse questo successo...quale sarebbe stata la soluzione e in questo modo imparavano, forse era più divertente ma molto più difficile rispetto oggi, si imparava con le risposte sui casi. Tutto questo riguarda un gruppo ristretto di persone, un’élite. Proprio per questo nel secondo secolo dopo Cristo, durante l’età imperiale dove è presente la burocrazia e l’impero raggiunge la sua massima espansione (con Traiano), è un impero enorme il cui è centro Roma, con Portogallo, Inghilterra, Reno e Iran come estremi e poi Africa del Nord, Cipro .... Imperatore è a Roma e tutto questo impero deve essere controllato tramite la burocrazia (che dipende sempre dall’imperatore) ed questa era affidata sempre a persone che hanno studiato diritto, quindi studiare diritto non è più una cosa elitaria, tanti studiano nelle scuole di diritto per applicarlo nei tribunali e nella burocrazia imperiale, quindi nel secondo secolo Dc si formano le scuole che richiedono una preparazione lunga di 5 o 6 anni e il primo anno incomincia con la lettura di un’opera che si chiama Istitutiones perché istituere significa dare i primi rudimenti di un ars. La parola istitutiones diventa specifica del diritto però non è specifica del diritto perché dare i primi rudimenti serve a che nella filosofia, nella medicina, nella retorica e noi abbiamo potuto leggere per intero un’opera di Istitutiones molto bella che nel secondo secolo 6non era così diffusa ma lo è diventata nei secoli successivi. Normalmente noi i testi dei giuristi li leggiamo solo dal corpus iuris civilis perché ci sono pervenuti proprio grazie al corpus iuris civilis mentre quest’opera essendo molto diffusa è stata trovata in un manoscritto a Verona nel 1821 nella biblioteca centrale dove uno studioso storico Nibur ha trovato questo manoscritto in pergamena del 5/6 secolo dove c’era scritta un’opera di Girolamo ma si è accorto che la pergamena era stata raschiata ed riscritta; il manoscritto si chiama Palinsesto (quello che è stato riutilizzato) e sotto ha trovato un’opera che si chiama istitutiones di Gaio, questo Gaio già di per se stupisce, Gaio è il prenome (i romani avevano 2-3 nomi, il prenome che equivale a quello del battesimo, poi quello della Gens come se fosse quello della famiglia allargata e il cognome proprio della famiglia (che può dipendere da una caratteristica fisica) es Marco Tullio Cicerone). Di Gaio si sa solo questo, il suo prenome, questo perché quando lui ha scritto questo manuale era un semplice maestro, quando le scuole sono nate il maestro non era nessuno, non era il grande giurista, non era famoso scriveva per i suoi studenti, però poi nei secoli successivi questo suo manuale era talmente bello che è stato utilizzato in tutto l’impero e quindi il manuale diventa famoso, di lui non si sa neanche la provenienza, noi questo manuale possiamo leggerlo anche se noi leggeremo quello di Giustiniano. È il primo manuale di cui abbiamo conoscenze dove il diritto viene spiegato ai principianti e per la prima volta viene spiegato in maniera sistematica, come noi studieremo nel manuale di privato. Li si distingue tutta la materia giuridica in tre parti: persone, res e actiones. Quindi la prima parte è sul diritto delle persone sulla famiglia, nella seconda parte le res sono le cose cioè sia la classificazione delle cose sia la proprietà è i diritti reali, la proprietà ... e poi ci sono le actiones cioè i processi. Noi oggi distinguiamo tra diritto sostanziale e processuale mentre a Roma non si distingueva, erano due cose connesse. Per tanti secondi si utilizza questo manuale, poi ci sono altri giuristi che scrivono altre opere ma li leggiamo nel digesto cioe solo in alcuni frammenti e non per intero. Poi arriviamo all’età di Giustiniano e lui la prima cosa che fa nel 527 sale al trono e subito da l’incarico ad una commissione di redigere le opere citate sopra fra cui un nuovo manuale di istitutiones e fa anche una riforma dell’insegnamento del diritto. Noi abbiamo la costituzione con cui riforma l’insegnamento dove spiega cosa si fa nei vari anni di studio, Lui fa un nuovo manuale che si chiama “Istitutiones di Giustiniano“ perché la parola istitutiones riguarda i manuali del primo anno e queste istitutiones sono rimaste oltre il sesto secolo in Oriente sempre fino al quindicesimo secolo anche se tradotte in greco la tradizione è interrotta , mentre in Occidente fino al 11 il digesto, il codex erano troppo difficili e sono rimasti nelle biblioteche le istitutiones come si conoscevano perché i membri della popolazione del regno barbarico di origine romana applicavano il diritto romano che era quello delle istitutiones però semplificato. Arriviamo all’età dei comuni, alla nascita delle università al primo anno si studiavano ancora le istitutiones di Giustiniano e man mano che le materie sono diventate due nelle università ovvero diritto romano e diritto canonico che erano entrambi diritti comuni perché comunque erano tutti Cristiano ma bisogna ricordare che il diritto romano è stato la base del diritto canonico. Per tanto tempo è stato così infatti il nome della laurea era ‘in equotre iure “ ovvero “in entrambe le lauree”. Fino al 600 - 700 è sempre cosi. Poi nel 700 inizia un po’ a riformarsi e si aggiungo nuove materie come il diritto patrio (es..nel ducato di Piacenza sono state emesse delle norme che vanno oltre il diritto comune) mentre diritto penale prende il nome di diritto criminale. 7Fino a che arriviamo alle codificazioni e quindi il diritto romano rimane materia storica. Noi abbiamo al primo anno istituzioni di diritto romano e privato proprio per questo motivo, per questa tradizione, tutto ha una ragione storica. Quello che noi studiamo in istituzioni di diritto romano è diritto civile diverso dal diritto romano ma le basi sono rimaste identiche. Queste due materie vanno di pari passo perché tutte e due danno le basi per questo si chiamano istituzioni, quello che li accomuna sono il linguaggio e il modo di pensare (oltre che i contenuti in parte) che entrambi derivano dall’antichità. La grande difficoltà sarà quella di assumere un linguaggio molto tecnico che i giuristi di common law non hanno. (Spiegazione come funziona in Inghilterra la carriera giurista e i vari step). 14 ottobre 2020 (Lezioni precedenti: introduzione al corso e alla facoltà di giurisprudenza.) Inizio corso Noi partiamo dal corpus iuris e torniamo indietro /prime 99 pagine quelle da studiare. Chi è Giustiniano? E’ un personaggio oscuro nel senso che non ha una nascita nobile, non nasce a Costantinopoli che era il centro dell’impero romano d’oriente ma nasce a Tauresium che era un piccolo paese- villaggio che attualmente si trova tra Macedonia ed Albania vicino all’attuale città Skopje, quindi siamo nella parte periferica dell’impero. Pg 389 Cartina dei territori dell’impero romano nel 476 dC (data tradizionale della fine dell’impero romano d’occidente con la deposizione di Romolo Augusto a Ravenna) : sulla dx tutta la parte a puntini è la parte dell’impero d’oriente che comprendeva la Grecia. l’attuale Albania, Macedonia. Giustiniano nasce oltretutto in un’area dell’impero dove si parlava ancora latino mentre in tutto il resto dell’impero si parlava greco e perciò anche da questo punto di vista è inferiore, non ottiene quando è piccolo una grande educazione essendo figlio di una famiglia di basso livello sociale. Si sa poco di lui, si sa che aveva uno zio che si chiamava Giustino e lui parte insieme ad altri due per Costantinopoli per fare fortuna, si sa poco anche di Giustino, forse era addirittura analfabeta. Queste cose noi le sappiamo a partire da un’opera il cui autore era Procopio ed era lo storico di corte sotto Giustiniano, ha scritto delle opere in cui magnificava le opere dell’imperatore però ad un certo punto ha avuto dei problemi, è stato cacciato dalla corte ed ha scritto un’opera che si chiama“la storia segreta” e ha raccontato (con il dente avvelenato) tutta una serie di particolari intimi di Giustiniano e sua moglie Teodora, ed è da qui che noi sappiamo queste cose quindi non è detto che tutte le cose siano veritiere, è un testo terribile, molto duro e spinto in alcuni punti, storia segreta perché è rimasta nascosta, infatti lui all’inizio dice che lui scrive queste cose ma se qualcuno venisse a saperle perché le scrive ancora durante il regno di Giustiniano sarebbe stato decapitato ma poi quest’opera venne ritrovata e quindi noi siamo venuti a conoscenza di questi particolari. L’opera racconta che lo zio Giustino insieme a questi due va appunto appunto a Costantinopoli, poi erano tre giovani di grande bellezza e molto alti, entrano nelle guardie imperiali e all’epoca c’era l’imperatore 8Anastasio e poi se pur non avesse studiato, Giustino era abile e non si sa bene ancora in che modo riesce a farsi nominare imperatore dopo la morte di Anastasio. Giustino è sposato con una donna di nome Eufemia, i due chiamano alla corte il nipote Giustiniano. Costantinopoli era la sede centrale dell’insegnamento superiore dove si studiava filosofia e teleologia che erano insieme e anche diritto. Un’altra sede del diritto era Beirut. Giustiniano probabilmente studia teleologia e questo si capisce perché successivamente tenterà portare ordine nella dottrina della fede e purtroppo fallirà. Giustino diventa imperatore nel 518 e Giustiniano arriva a Costantinopoli nello stesso anno, essendo nato nel 482 arriva quando è già abbastanza vecchio. Nel 524 accade un fatto fondamentale nella vita di Giustiniano (lui sale al trono nel 527) ovvero l’incontro di Teodora. Teodora (anche su di lei molti particolari precomium anche se alcune di base sono vere) era una poveraccia nel senso che era una delle tre figlie del guardiano degli orsi del circo di Costantinopoli. I giochi sono sempre stati importantissimi sia nelle città romane sia nelle città greche e a Costantinopoli c’è la tradizione greca romanizzata; se noi oggi andiamo a Istanbul troviamo la Moschea Blu che sorge sul luogo dove c’era il palazzo imperiale e di fronte una piazza ovale dove all’interno c’è un obelisco, quella piazza ovale era il Circo. Intorno a questa piazza ovale correvano le bighe, intorno a queste mete centrali che sono segnate dagli obelischi; il tifo era fortissimo però le fazioni del circo non erano soltanto fazioni (verdi e azzurri) sportive ma anche politiche, che raccoglievano dai proprietari terreni alle persone meno nobili, c’erano scontri anche di ragione politica. Lei era la figlia del guardiano degli orsi perché secondo la tradizione greca i giochi erano lunghi, duravano tutta la giornata, il momento centrale era la corsa delle bighe ma c’erano anche le lotte dei gladiatori con gli orsi o animali esotici, comunque lei era la figlia del guardiano degli orsi di una del due fazioni, quindi di un livello basso. Ad un certo punto lei era bambina insieme alle due sorelle e il padre muore e dunque la madre si trova con tre figlie in condizione dispersa e non sa cosa fare, allora Procopio dice che senza che nessuno lo sapesse prima di una festa nel circo lei entra con le tre figlie, le fa inginocchiare davanti a tutto il popolo come supplici per chiedere venga mantenuto il posto e il popolo glie lo concede. (per essere moglie di un futuro imperatore non era il massimo, era anche conosciuta). Poi le tre ragazze crescono e diventano quello che noi oggi chiamiamo “escort”, sono concubine, lei Teodora fa l’attrice ma essere attrici era anche essere una sorta di prostituta di lusso, infatti il ceto delle attrici era il ceto più basso e i senatori fin dall’età augustea quindi primo secolo dc non potevano sposare per legge le attrici, erano un ceto degradato e considerato moralmente inferiore. Giustiniano nel frattempo quando nel 518 suo zio diventa imperatore, Giustiniano ottiene carichi importanti per esempio è governatore dell’Egitto, lei nel frattempo aveva seguito un altro governatore in Egitto come concubina, lui la abbandona e lei mentre sta tornando a Costantinopoli sempre in Egitto incontra un vescovo ed ha una conversione-illuminazione al cristianesimo (è un epoca di contrasti ancora tanti principi della fede non sono stati ancora sanciti dai concili e allora c’è questo contrasto forte tra i monofisiti e i duofiisiti che siamo noi ovvero la tesi che Gesù era sia uomo sia Dio, mentre i primi 9sostengono che era solo Dio) e lei incontra un vescovo monofisita, si converte e segue questa corrente e in quel mentre incontra Giustiniano il quale si innamora totalmente, che durerà per tutta la vita, è un amore grandissimo ed è anche ben corrisposto lei del resto è una donna molto forte e anche lui è forte, ma è un uomo che ha bisogno di una donna così forte. Ovviamente lui vuole sposarla ma la zia Eufemia non vuole, un futuro imperatore non può sposare una donna così, ma poi la zia muore e Giustino abroga la legge precedente e i due si possono sposare, tutti sanno del suo passato ma Procopio diche che lei è ferrea,la sua superiorità la incarna, non consente a nessuno di provare dentro di sé un disappunto di fronte a lei, lei diventerà l’imperatrice. Nel 527 in marzo Giustino si ammala e per evitare controversie di successione negli ultimi momenti della vita l’imperatore associa al trono Giustiniano il quale in agosto diventa unico imperatore, non ho lotte dinastiche in quel momento, ci saranno subito dopo perché salito al trono nel 527, naturalmente l’imperatore deve avere attorno a se dei ministri e in particolare ha il ministro della giustizia Triboniano e il ministro delle finanze Giovanni di Capadoccia, soprattutto il primo scontenta sia i verdi sia gli azzurri (le fazioni del circo) perché era successo che tra queste due fazioni c’ero stai degli scontri con dei morti e lui trova i colpevoli che sono da entrambe le parti e fa un’esecuzione spettacolare dei tutti e di scontenta gli uni e gli altri e a quel punto è Giustiniano che ci va di mezzo, il popolo non vuole più questi due ministrie l’imperatore, siamo nel 530. C’è una rivolta che dura 3 anni la rivolta di Nilka che in greco bizantino era “Vinci”, tutto il popolo si era riunito contro l’imperatore e avevano già trovato anche uno sostituto. Giustiniano a questo punto vuole scappare, aveva già pronto da un passaggio segreto i cavalli ma lei che è una donna molto forte dice no, noi stiamo qui tu sei l’imperatore e se dobbiamo morire, moriremo qua e quindi in qualche modo si riesce a sedare la rivolta in particolare Tribuniano che era poi la ragione essenziale della discordia rimane ma non più come ministro della giustizia ma per la compilazione giustinaniea e dal 527 sarà imperatore fino al 565, quindi 38 anni tantissimo e sale al trono quando ha 42 anni non è giovane, ha una vita molto lunga, lei muore molto prima. Di questo rapporto colpiscono due cose: La prima pg397-398 riproduzioni dei mosaici dell’abside di San Vitale a Ravenna, Giustiniano con una guerra lunga vent’anni iniziata con l’inizio del suo regno cerca di riconquistare l’Occidente, ci riesce ma ad un prezzo gravissimo, con perdite enormi, distruzione dell’Italia e un impoverimento e carestie e poi dopo pochissimi anni perde tutto. Questa chiesa di San Vitale a Ravenna è stata fatta proprio per ricordare questa vittoria e nell’aspide abbiamo da una parte Giustiniano affiancato dai militari, sono mosaici bizantini e dall’altra parte ovvero sullo stesso piano c’è Teodora con le sue ancelle, sono paralleli e siamo nel 545/550 circa ed lei era ancora vita. Seconda cosa: la compilazione finisce nel 534, poi dal 535 al 565 c’è la legislazione corrente e queste leggi si chiamano novelle legis che vuol dire nuove leggi rispetto alla compilazione e in una di queste che è una novella molto importante perché riforma l’intera organizzazione burocratica dell’impero. lui dice che ha meditato di giorno di notte per fare questa riforma e questo è conforme a quanto dice Procopio perché lui dice che l’imperatore non dormiva mai e invece lei no dormiva molto ed teneva molto alla sua pelle. al suo fisico mentre lui era iperattivo, dice che dopo aver meditate di giorno e di notte per il bene dei sudditi io ho deciso questa riforma insieme alla mia coniuge piissima compartecipe della mia stessa forza, colpisce perché l’imperatore bizantino è il rappresentante di Dio sulla terra e lui dice che la moglie è compartecipe della sua forza, lui afferma di condividere questo potere con lei nonostante il suo passato. 10Terza cosa: Giustiniano ha edificato tantissimo, ha rifatto Costantinopoli (costruendo la basilica di Santa Sofia, oggi Moschea) e ha costruito sul monte Sinai un monastero, dove fra l’altro c’era uno scriptorium ovverosia vede di copiatura delle opere e quando l’ha costruito Teodora era morta, eppure nella chiesa mette l’efige sua ma anche quella della moglie come se fosse presente, si capisce come il loro legame era fortissimo. Giustiniano sale al trono a 42 anni e suo zio diventa imperatore quasi lui aveva 36 anni quindi ha fatto in tempo sia a studiare sia a fare un’esperienza importante di tipo amministrativo, era un uomo di grande intelligenza senno non avrebbe fatto quello che ha fatto anche se glie effetti delle sue decisioni non li poteva immaginare e allora aveva già ben chiare le sue finalità, quello che voleva ottenere e infatti non appena diventa imperatore ci si mette subito, non perde tempo. Il primo intento è quello della riconquista dell’Occidente, una riconquista nel senso che noi parliamo di imperatori bizantini ma loro si definivano romani e quindi non c’è ancora l’idea che arriverà soltanto nell’800 con Carlo Magno che l’impero d’Oriente è d’Oriente, perché nell’800 quando in Occidente il papa il giorno di natale incorona Carlo Magno come imperatore del Sacro Romano Impero, si definisce l’esistenza di un impero anche in Occidente e allora a questo punto l’Oriente rimane in Oriente, ma all’epoca di Giustiniano c’era linea che fino a a pochi secoli prima (476dc) l’impero era unico, lui vuole riconquistare quello che ha perduto ed è diviso in regni barbarici. Cartine 389: riporta i terrori dell’impero nel 476 e quindi vediamo che nella parte occidentale abbiamo nell’africa del nord i vandali, questo nome e la a parola vandalo che noi abbiamo deriva dal fatto che nel 5 secolo un gruppo di vandali saccheggia Roma e quindi la parola dal quel momento ha assunto quel significato ma i vandali erano un popolo barbarico che tendeva a Roma (coke tutti i popoli barbarici) perché sapeva che la sua cultura era inferiore e quindi hanno mantenuto le scuole, loro stessi non assumevano il titolo di imperatore ma lo attribuivano ad un romano, i vandali avevano una civiltà di grande livello, a Cartagine c’erano delle scuole di diritto importanti, nell’attuale Spagna e Francia del sud abbiamo i visigoti anche qui c’era un re e però come sempre c’era il principio della personalità del diritto per cui per esempio ci è pervenuta una lex romana visigotorum cioè un testo scritto con alcuni principi del diritto romano che si applicavano ai cittadini romani del regno visigoti, poi abbiamo i Burgundi, Franchi… e a Ravenna nel 476 abbiamo ancora l’imperatore che poi viene deposto, sotto il Danubio ci sono gli Ostrogoti che poi verrano in Italia e mentre tutta la parte dell’impero d’Oriente /romano(che ha come confini da una parte l’impero dei persiani e dall’altra parte il Danubio). Tavola II: vediamo l’Europa e l’impero d’Oriente alla morte di Teodorico nel 526, nel frattempo gli Ostrogoti sono venuti in Italia e vediamo ancora il regno dei Vandali, Burgundi,Visigoti, Franchi.. e tutto il resto è impero d’Oriente compreso l’Egitto. Tavola III: 565 morte di Giustiniano: lui ha mantenuto tutto l’impero d’Oriente, ha riconquistato il nord Africa, una parte del Sud della Spagna, le zone della Croazia-Serbia-Slovenia e l’Italia, dove la guerra è stata terribile di 2o anni,Africa e Spagna le ha conquistate in fretta attraverso i suoi generali Narsete e Belisario. Morto nel 565, nel 568 in Italia scendono i Longobardi, una parte rimane bizantina per tanto tempo (sicilia, calabria, ravenna e zona di Venezia) ma il resto viene perso. Poi il Nord Africa viene perso nel settimo secolo quando viene conquistato dagli arabi e da lì verrà perso definitivamente e cambierà anche 11la reglione, il sud della Spagna viene riconquistato 40 anni dopo dai Visigoti quindi è una conquista effimera. Il primo scopo non viene realizzato. Secondo scopo: aspetto religioso: siamo in un’epica di contrasti, un’ epoca di grande fede dove Giustiniano è l’imperatore scelto da Cristo per rappresentarlo sulla terra che fa necessariamente il bene dei sudditi e dunque ritiene di aver qualcosa da dire dal punto di vista religioso. In quest’epoca c’è il problema dei monofisiti e duofisiti, inoltre la stessa moglie è monofisita e questo è un problema. Lui ha studiato queste materie, c’è il papa a Roma ma lui vuole decidere ed essere protagonista, quindi decide di far incontrare alcuni saggi-uomini di fede e fa stendere un documento in cui si conciliano le due teorie che si contrapponevano, però il papa Vigilio non accetta e lui allora lo fa rapire, lo porta a Costantinopoli e lo incarcera,il papa era anziano e ha fatto un concilio, il concilio di Costantinopoli per approvar elle leggi scritte dai saggi e naturalmente il papa ha accettato perché indotto dalla violenza, allora poi l’ha messo sulla nave per tornare a Roma ma poi durante il viaggio è morto. Prima di questo aveva ucciso e massacrato e distrutto tantissime persone che aderivano alla corrente monofisita in Egitto, aveva distrutto chiese… lui era duofisita. Nessuno ha seguito poi queste leggi scritte, anche perché lui stesso nei testi del digesto e delle istituzioni che un atto compiuto sotto violenza è annullabile. Una tragedia dal punto di vista di ciò che gli interessava. Terzo aspetto quello delle leggi: Giustiniano diceva sempre che uno stato-impero si regge sulle armi e sulla legge, senza la seconda non può stare in piedi mentre le prime sono necessarie e la legge deve essere conosciuto e conoscibile e invece quello che lui eredita è un diritto che non è conoscibile perché è un diritto confuso, non esistono raccolte ordinate. Succedeva che gli avvocati si inventano i testi dei giuristi, infatti c’erano piccole costituzioni ma niente scritto dai giuristi. Allora nel V secolo quando c’erano ancora due imperi con i due imperatori Teodosio II in Oriente e Valentinian III in occidente e quest’ultimo era sottomesso al primo, allora Teodosio II fa una raccolta delle costituzioni imperiali mentre Valentinianio III fa una costituzione in cui cerca di porre un correttivo insufficiente a questo problema dell’incertezza delle fonti del diritto giurisprudenziale e cioè dice che in giustizio si possono citare soltanto alcuni giuristi le cui opere sono molto diffuse e quindi si possono controllare ed eran Ulpiano, Paolo, Gaio, Papiniano (legge delle citazioni). Se uno vuole citare un altro giurista questo deve essere citato almeno una volta dai giuristi elencati precedentemente e secondo bisogna portare il manoscritto. Giustiniano dice no, adesso bisogna invece creare un insieme di opere che siano definitive nel senso che dal momento in cui verranno pubblicate attraverso una costituzione imperiale e quindi sono ufficiali se qualcun oserà in giudizio portare un testo al di fuori di quelli approvati gli verrà tagliata la testa. La prima opera che fa nel 529 è un codex, la raccolta di costituzioni imperiali perché era l’opera più facile, già il secolo prima era stata fatta però tra il 529 e il 533 fa tante opere e quella era rimasta indietro, bisognava aggiornarla e per questo fa una seconda edizione del codex nel 534 e fa distruggere tutte le copie del primo codice e anche qui c’è la pensa di morte per chi utilizza in giudizio il primo codice. Sono state trovate alcune pagine di questo primo codice in Egitto. Riforma l’insegnamento e fa questa costituzione pg 81-84 (non la chiede troppo specifica). 12Prima opera (che in realtà diventa l’ultima motivi detti prima 529-533..) è il CODEX (pg394) Ultima: 527 Giustiniano forma una commissione e in due anni viene redatta l’opera e poi viene pubblicata e diventa testo ufficiale, in entrambi i casi sia per dare l’incarico alla commissione sia per pubblicare l’opera e darle valenza ufficiale c’è una costituzione, tutte le volte ocre un atto imperiale. Il codex è una raccolta di costituzioni imperiali quindi i testi compresi nel code di per sé dovrebbero andare dal primo secolo dC fino all’età di Giustiniano perché il primo imperatore è Augusto, però invece non ci sono sin dal I secolo dC sono troppo antichi e probabilmente non circolavano più, ci sono invece testi a partire dall’imperatore Adriano, quindi dal II secolo dC. E’ la prima opera perché non è nuova, c’erano dei precedenti e quindi la commissione che viene organizzata dall’imperatore può lavorare su testi che c’erano già e in questa commissione c’è un personaggio che non è il presidente della commissione, è Tribuniano all’epoca ministro della giustizia perché ancora non era scoppiata la rivolta di Nika del 530 e lui si mette in luce subito, lui è proprio l’anima della compilazione, era un avvocato forse veniva dal centro dell’impero, non era di Costantinopoli , la sua caratteristica è che era un bibliografo cioè lui aveva una collezione di libri giuridici, era un esperto di opere giuridiche in generale (e questo sarà fondamentale soprattutto per il digesto che è l’opera più difficile perché non c’erano precedenti), lui è in grado di trovare queste opere che sono disperse per l’impero nelle biblioteche, per questo in questa commissione non è il primo ma partire dalle istituzioni (subito dopo) diventa sempre il presidente dea commissione anche se non è più il ministro della giustizia e anche alla fine della compilazione quando nel 534 finisce la grande compilazione e inizia la legislazione corrente lui sicuramente redige molte costituzioni di grande livello con un linguaggio giuridico molto accurato e poi nel 542 muore e difatti dopo le novelle perdono quella bellezza e profondità che con lui avevano. Le parole del diritto sono tecniche e questo riguarda anche la parola codice. Questa parola nel senso che la intendiamo oggi quindi un insieme di norme tendenzialmente completo relativo a una parte del diritto. Questa parola in origine non significa questo, codice era una forma libraria fatta come un quadernetto che si leggeva su papiro fino a fine della repubblica; l’unica cosa per cui si usava il quadernetto era il codex che usava il pater familia in casa per scrivere le entrate e le uscite. Poi nel I-II dC alcune cose incominciano ad essere scritte su codici perché era facile da leggere a differenza del papiro e quindi anche un popolano che sa leggere riusciva. Allora per la letteratura di tipo popolare si utilizza il codex rispetto al papiro e questo è importante sopratutto o per la letteratura cristiana che scriveva per tutti e a maggior ragione per i più umili, quindi le omelie,vangeli vengono scritti su codici. Il diritto e la filosofia sono le materie più elevate, sono quelle per cui c’è la scuola superiore, quelle riservate alle classi più elevate e loro non cambiano la loro forma libraria perché utilizzare il codice (froma del libro nostro) volevo adire banalizzare la propria dottrina, quindi continuano a scrivere su rotoli (volumen). Però nel frattempo il cristianesimo si è diffuso e in più il fatto che nei codex venisse scritta la parola di Dio e la diffusione del cristianesimo rende sacra anche la forma libraria e quindi nel IV secolo quando già la giurisprudenza non opera più (i giuristi finiscono) un tale Gregorio o Gregoriano, forse un giurista che aveva studiato in una scuola di diritto all’intuizione di raccogliere privatamente per primo le costituzioni imperiali quel che trova a partire da Adriano e le mette in un codice e questo si chiama codex gregurianus e poi subito dopo questo viene completato con un’aggiunta di un altro giurista Ermogeno o Emorgeniano con le costituzioni di Diocleziano che prende il nome di codex ermogenianus. Da quel momento il codex assume il significato di raccolta di costituzioni imperiali e rimane quel titolo fino a Giustiniano e anche dopo però solo con le 13codificazioni si riprenderà la parola codex per le regole fondamentali del diritto. Anche il nome stesso di quello che noi studiamo ovvero le fonti del diritto principale ha un significato storico. 15 ottobre 2020 TAVOLA VI: E’ un edizione critica che noi utilizziamo è quella di Kruger , Scholl-Kroll e Mommnes, essere editore è un lavoro complesso, questa edizione sale fin 800. Prima dell’invenzione della stampa le copie venivano copiate a mano, c’erano gli amanuensi. Se noi osserviamo l tavola vediamo che abbiamo il testo in latino o in greco (abbastanza rare ma ci sono), poi ci sono le note e la traduzione latina di quella costituzione greca. In mezzo ci sono le note ed è questo che caratterizza l’edizione critica, ci sono delle sigle come eos, ptcr… vuol dire che i vari manoscritti rappresentano una lezione diversa in quel caso, sono tanti i manoscritti e sono stati analizzati. infatti capitava che chi copiava sbagliasse e che a sua volta copiava errori di precedenti manualisti, chi copiava non capivo cosa stesse copiando e poteva scrivere frasi senza senso. Lo studio dell’editore filologo è quello di analizzare tutti i manoscritti possibili che esistono, deve trovarli e confrontarli - collazionarli e vedere quali sono le famiglie dei codici, qual è il più antico e dal quale codice derivano gli errori. Se noi dobbiamo studiare il corpus iuris che adesso è un’opera storica e quindi è necessario porsi il problema del testo originale, problema filologico. Il codice è stata la prima opera pubblicata nel 529 e successivamente poi sono usciti il Degesto e le Isitutizoniones e tutte le volte per entrambe le opere Giustiniano ha prima emesso una costituzione per radunare la commissione di esperti per rediger queste opere e poi un’altra costituzione per rendere l’opera ufficiale e pubblicarla, quindi già ci sono queste costituzioni importanti, in più sicuramente ne avrà emesse altre nell’epoca quindi il primo codice era ormai vecchio e di conseguenza ne ha fatta una nuova edizione nel 534, che è quello che noi abbiamo visto che ha fatto distrugger tutte le copie del primo. Il codice è stato pubblicato con la constitutio che si chiama “cordi” del 534, Cordi perché le costituzioni come le encicliche del papa si denominato sulla basse delle prime parole e perciò corsi è la prima parola di quella costituzione, nella prima commissione tra gli altri membri c’era Tribuniano e dopo diventerà il capo della commissione stessa, era l’opera più facile perché era proceduta da altri esemplari di codice. (codice da forma libraria assume il significato di raccolta di leggi che si chiama Gregorio o Gregoriano dedico per rendere facile il lavoro degli operatori del diritto di raccogliere le costituzioni del diritto che riesce a reperire, da Adriano alla fine del III secolo, era il codice di gregoriano di 16 libri (capitoli), ma questo era un codice privato). Libri: prima del III secolo il diritto e la filosofia si leggevano in rotoli di papiro (volumia), di fatti a pg 399 Tavola XI c’è un affresco di Pomperi con questa donna piena di grazia che è ritratta mentre legge srotolando un rotolo di papiro, quindi nel 79 dove Pompei era abitata da persone di un certo livello, questa donna di alto rango sta leggendo probabilmente qualcosa di filosofia. Tavola XIII c’è un sarcofago che si trova nei musei vaticani ed è detto il sarcofago di Plotino, un grande filosofo fine III secolo dC, lui è in mezzo seduto perché è il maestro di filosofia, intorno gli allievi che lo ascoltano e lui che srotola il papiro. Tavola VIII un personaggio di ceto meno elevato, non ha la toga, ha una veste corta ma tutti ci tenevano ad avere la propria stele funeraria e lui ha per terra vicino ai piedi dei rotoli (4) e in mano ha un codex ed ha uno stilo per scriverci, utilizzo di entrambe le forme librarie. 14Il diritto è letteratura colta e quindi si utilizza il rotolo come nella filosofia che è simbolo della cultura antica, dei ceti elevati, Nel III secolo verso la metà sia per la filo sia per il diritto c’è un cambiamento, si utilizzano ad usare i codex (grazie idea data cristianesimo). Questo è stato un passaggio epocale, se tutta la letteratura giuridica e filosofica stava nelle biblioteche sono forma di rottoli ed a un certo punto si decide di scrivere tutto su codex ci voleva che qualcuno trascrivesse tutto (lavoro di 100), nelle biblioteche avevano i rotoli mentre gli avvocati nei tribunali c’erano di codices, mentre si trascriveva il rotolo conteneva poco, era piccolo, quindi il contenuto di rotolo è diventato un libro, le opere che sono pervenute erano mai tutte su codici però divise in libri che corrispondevano al contenuto dei singoli rotoli, mentre noi ora parliamo di capitoli,quando noi diciamo 12 libri è come se fossero 12 capitoli per noi. Il codex era diviso in 12 libri. Tavola VI Liber secundus—> prima pagina del libro secondo 1 De edendo, II de in…, III de pactis—> sono i titoli Tutte le opere sono divisi in libri e poi in titoli che hanno un numero e una rubrica (perchè era scritto inrosso). Questo liber secundos contiene dei titoli che riguardano il processo. All’interno del titolo de edendo ha 8 testi, 8 costituzioni brevi rispetto alla tavola VII dove ho un esempio di novella emesse dopo il 534. Qui ho testo greco e latino mentre le altre sono così brevi perché si mette solo la massima, la commissione servendosi delle opere di Gregorio, Emogene e Teodosio II e facendo in parte il lavoro loro con le costituzioni più recenti ha preso il principio giuridico puro e l’hanno inserito nel codex. Regressione: Il codice gregoriano è del 292-293 in 16 libri e raccoglie costituzioni che vanno da Adrinbao fino alla sua epoca. poi l’anno dopo in un solo libro Emorgene ha fatto una sorta di appendice con le costituzioni di Diocleziano. erano codici privati; successivamente arriviamo al 438 quando erano in carica Teodosio II (oriente) e Valelentiniano III (occidente) , il primo pubblica in oriente il codice tedodesinao che oerò viene subito esteso anche in occidente perché i due imperatori in questo caso erano in pieno accordo, questo codice teodesiano era in 16 libri e riprende le costituzioni-codici gregoriano e emrgoenaneo ed ne aggiunge altre. Queste sono le basi del codice che Giustiniano ha quando nel 527 da l’ordine di far redige il codice. La costituzione vista internamente: De Edendo: i numeri messi in seguito, subito dopo ho imperatore mandate e destinatario —>Atto normativo dell’imperatore che si rivolge uno di cui non sappiamo nulla, uno sconosciuto, poi c’è il testo e in fondo la data che ancora in quest’epoca si segna con il nome dei consoli (a Roma era tradizione datare l’anno con il nome die consoli, era la loro funzione) (L’editore poi ha messo l’anno,155 nel primo caso)Le costituzioni sono in ordine cronologico, la prima è la più antica. Nella prima imperatore Antonino Pio dove la A sta per Augusto e in dativo a Manlio che era un perfetto sconosciuto, nella seconda siamo nella dinastia dei Severi, sono padre e figlio hanno regnato insieme, abbiamo due A che sono due augusti ed è per Fausto e non sappiamo manco chi sia, così vale per la terza. Nella quarta da Carcalla ad Epraphodito 15un nome tipico ddi un liberto, nome greco, scrive a uno schiavo liberato. Nella 5 imperatore alessansdro severo e la destinataria è una donna, Valentiniana. Nella 6 scrive a un tale di nome Uranio, sempre nome greco….ecc. Come mai questa cosa? Perché le costituzioni imperiali possono essere nome generali rivolte quale e volta a tutto il popolo o al senato, ma ci sono tanti tipi di costituzioni imperiali e la maggioranza soprattutto quelle più antiche sono rivolte a una persona, perché sono risposte ad una domanda su un problema giuridico che una persona qualunque faceva all’imperatore in tutto l’impero, siamo in un‘epoca in cui l’impero enorme è organizzato molto bene dal punto di vista burocratico (II secolo in poi) e in tutte le province cìè una sede dove c’è il palazzo imperiale dove ci sono tutti i suoi funzionari e la scuola superiore di diritto è tantissimo frequentata perché c’è tantissimo lavoro per i giovani i che hanno studiato il diritto, per esempio c’è un’opera del III secolo “Encomio ad Eugene” che è un maestro cristiano che i segnava ad Efaso ed aveva una scuola, c’è il cristianesimo e non siamo nelle persecuzioni, e questo giovane scrive quest’opera di encomio, il giovane era della parte orientale dell’impero e viene mandato dai genitori a Beirut a studiare il diritto, sta facendo la strada per andarci, lui dice “è una disciplina difficile sopratutto per lui che era greco e doveva parlare latino però faceva fare carriera, ad esempio mio cognato ha fatto la scuola di diritto ed adesso è consigliere giuridico del governatore u di Siria, lui arriva durante il suo percorso ad Efeso e incontra Eugeneoe ne rimane folgorato, segue questa scuola e rimane li 3 anni, alla fine lo costringono i genitori ad andare a studiare diritto però dopo scrive questo Encomio, studiare diritto in tutto l’impero vuol dire avere delle posizioni importanti. Perché queste domande e queste riposte? Quando un privato, una persona qualsiasi aveva un problema,essendo il diritto confuso e disperso, andavano nella sede del palazzo imperiale e all’esterno c’era la possibilità di affiggere una richiesta che si chiamava “libellum =libricino o precen=preghiera) i cui si esponeva brevemente il problema pratico e questa richiesta veniva poi presa dai funzionari e questi se era una cosa risolvibile davano la riposta loro e quindi non era una costituzionale imperiale, ma nel caso fosse un caso nuovo a cui non sapevano rispondere,a quel punto andava a Roma dove c’era l’imperatore, ovviamente non a lui direttamente perché non era un giurista ma tutti i potenti hanno sempre bisogno dei giuristi e l’imperatore era aveva il suo “consiulium principis “ = consiglio del principe che era composto dai grandi giuristi Papiniano, Paolo, Ulpiano… , il problema arriva a loro i quali potevano rispondere a nome dell’imperatore, leggevano il caso e davano la risposta ed questa era costituzione imperiale, davano la risposta non andranno a sindacare sulla veridicità dei fatti enunciati dal richiedete, quello è compito del giudice, loro dicevano “se i fatti sono così … il problema giuridico si risolve così …” . Queste qui sono costituzioni imperali e noi le leggiamo qui ridotte, ecco perché sono rivolte tutte a dei “poveracci” (lo capiamo dai nomi Rossana…), c’è da stupirsi che un impero così grande il diritto fosse così organizzato. 1621 ottobre 2020 (guarda libro, parte dedicata al codice verso il passato, da studiare da soli il resto) L’ordine delle materie Il diritto ha la caratteristica di essere tradizionale, non c’è diritto che non tenga conto della tradizione sia nel common law sia nel civili law e questo vale anche per l’ordine delle materie. Queste opere erano in mano fino alle codificazioni in metà del mondo a tutti gli operatori del diritto, l’ordine delle materie perciò è importante, i testi sono tantissimi e non sono regole ma risposte a casi concreti. Era importante che uno con in mano il suo Codex, il suo Digesto fosse in grado di trovare subito il luogo in crisi trattava la materia del caso che stava trattando. L’ordine è tradizionale, essendo sempre lo stesso da quando si inizia a studiare il diritto uno sa dove andare a cercare. I L’ordine delle materie nel Codex e nel Digesto non è sistematico ma è di carattere storico ed è quello editto perpetuo, del pretore. Il pretore era il magistrato eletto dal popolo che stava in carica un anno che aveva la funzione giurisdizionale cioè regolava i processi, c’era il pretore urbano e pretore pellegrino, all’inizio dell’anno questo emetteva un editto (delle comunicazioni scritte che il magistrato fa al popolo), ma l’editto del pretore già dal II secolo a.C assume una rilevanza importante perché li dice tutte le situazioni in cui consentirà a un soggetto di agire in giudizio. Questo stesso ordine che è l’editto del pretore, che era un’opera consultata sempre ogni volta che c’era una controversia in qualsiasi parte dell’impero emergesse normalmente una persona non era in grado di capire quale azione esercitare per far valessero la sua pretesa e quindi chiedeva aiuto a un giurista (agere, cavere, rispondere sono le tre funzioni del giurista), in questa prima fase di identificazione della propria pretesa il giurista accompagnava davanti al foro ( nel foro di tutte le città c’era la Basilica che era il luogo dove si svolgevano i processi, poi c’era il foro dove si svolgevano tutte le contrattazioni e sempre qui era affido l’editto del pretore di quell’anno) la persona che gli si era affidata (lo fa gratuitamente), qui era appunto affisso l’editto del pretore di quell’anno e insieme trovavano la formula adatta da chiedere al pretore, tutte queste formule non erano scritte non solo a Roma ma in tutto il mondo romano in un certo ordine che diventa tradizionale, è vero che l’editto dura un anno ma il pretore successivo non lo rinnova da capo al massimo fa qualche modifica, è tralatizio. L’ordine dell’editto diventa per rutti quelli che si occupano di diritto un ordine noto anche se non è sistematico e quindi sia il Codex che il Digesto presentano le materie seguendo questo ordine. I testi inseriti nel Codex sono quasi tutti riscritti e lo vediamo dal destinatario sono tutte persone comuni, senza nessuna carica, sono costituzioni imperiali perché erano domande fatte da persone comune ma essendo un problema giuridico nuovo arriva al palazzo di Roma, veniva analizzato dal consiglio di giuristi dell’imperatore e diveniva istituzione imperiale, però non ci sono soltanto queste costituzioni riscritte nel Codex, ma ci sono anche epistulae (lettera), vuol dire che queste lettere sono mandate all’imperatore da qualcuno che è in grado di scrivere direttamente all’imperatore, ovvero persone che normalmente hanno una carica. (es. Plinio il Giovane, sotto Traiano quindi fine I sec d.C. lui era governatore della Vitinia che era un ragione che attualmente è nel Sud della costa turca, lui che scrive continuamente all’imperatore, tantissime lettere, era un funzionario noioso , Plinio decide di raccogliere queste lettere con le risposte e quindi noi abbiamo l’epistula a Traiano di Plinio Il Giovane, a volte erano domande cui l’imperatore o i membri del consiglio rispondono in modo sgarbato però alcune domande sono importanti ad esempio un questione 17che lui gli pone è: siamo fin primo secolo e in una zona orientale e quindi cristiani si stanno diffondendo molto più che a Roma, non ci sono ancora le persecuzioni, solo che la gente c’e l’aveva con i cristiani sopratutto per ragioni economiche, sia perché erano diversi perché avevano solo un dio ed erano disposti a morire per lui invece loro avevano più dei, simboli che non comprendevano come la croce, l’eucarestia, c’erano tanti venditori di statuette degli dei non le vendevano più allora facevano denuncia anonime accusandoli di reati come mangiare la carne umana perché non comprendevano l’eucarestia e allora Plinio chiede cosa deve fare con queste denuncia anonime e Traiano dice una cosa stupenda per l’epoca in cui era, egli risponde “ Non è degno dei nostri tempi che noi seguiamo delle denunce anonime” quindi se i cristiani commettono un crimine vero allora li perseguiamo come tutti gli altri ma non per il solo fatto di essere cristiani, questa è una risposta ed è una costituzione imperiale (e noi l’abbiamo ma è un caso eccezionale). Ci sono anche i decreti, decretum vuol dire sentenza, la sentenza del processo romano classico si chiama sententia, qui usiamo un altro termine perché ci riferiamo alle sentenze messe in processo dall’imperatore perché il sistema processuale cambia con l’impero, continua anche quello classico ma progressivamente l’imperatore assume il potere sempre di più di decidere in appello, per esempio in provincia un qualsiasi governatore decideva una causa, ma poi una parte soccombente aveva la possibilità di rivolgersi all’imperatore in appello e anche qui la decisione non era sua diretta ma del consilium anche se poi gli veniva attribuita, comunque quando la decisione è dell’imperatore diventa costituzione imperiale. Rescritta, decreta, epistulae sono le cosiddette costituzioni particolari che sono riferite ad una persona precisa, a un caso specifico. Poi ci sono le costituzioni generali che sono gli edicta e i mandata. Abbiamo visto che i magistrati dell’età repubblicana avevano lo ius edicendi, ovvero il diritto di emettere editti, editti vuol dire comunicazioni scritte rivolte al popolo. Il pretore poi reinterpreta questo potere e crea l’editto che è l'editto del pretore ed è un testo fondamentale per l’organizzazione del processo classico , quando Augusto diventa imperatore, a livello cronologico siamo prima di Cristo, lui diventa imperatore con tutti i suoi poteri nel 23 a.C., questo Augusto che è il primo imperatore, prima c’era la repubblica delicata dalle guerre civli, mantiene fittiziamente tutta la costituzione repubblicana anche s il poter e in mano sua e allora lui ma soprattutto i suoi successori iniziano ad emette editti, ovvero disposizioni generali, soprattutto a partire dal III secolo d.C. l’imperatore che è ormai una figura stabile mentre Augusto era una novità che però è riuscito a stare in carica e a cambiare il tipo di governo perché ha mantenuto fittiziamente tutto quello che c’era prima, ha mantenuto la costituzione repubblicana anche se in verità aveva lui tutti i poteri, gli editti sono costituzioni di carattere generale, si possono rivolgere al popolo, al senato, a una determinata provincia però diventano tipici a partire dal III sec a.C e poi ‘è l’ultima costituzione generale che è quella dei mandati, il mandato è un contratto che esisteva attualmente e in epoca romana e mandare vuol dire dare un incarico, quindi i mandata sono gli incarichi che l’imperatore dà ai suoi funzionari, per esempio nomina un suo funzionario per curare gli acquedotti di Roma (sono 9, opere pubbliche importanti che hanno bisogno di manutenzione) e quindi da per iscritti l’incarico e le regole che deve seguire. A volte questi mandanti anche in età antica hanno avuto effetti nell’ambito del diritto privato, ad esempio a Roma esiste la regola per cui il pater famiglia ha tutti i poteri e figli sono sottoposti a lui se non diventano a loro volta pater famiglia, questo valeva anche per tutti i militari che dall’inizio dell’impero incominciano no più ad essere un esercito fatto di cittadini, di stare in Italia, ma è progressivamente si allargano e vanno verso i confini dell’impero e ci sono tanti figli di famiglia 18che vanno sul confine e e rimangono li per tanto tempo di per sé non potrebbero sposarsi però incontrano donne di quel tempo, si sposano, hanno figli ma di per sé sono sottoposti al pater, non possono avere niente, tutto è del padre anche le ricchezze che conquistano, questo truppe non sono contente di questo trattamento e gli eserciti sono fondamentali nell’età imperale, spesso dipende proprio dagli eserciti posti usi confini chi diventerà imperatore, ad esempio Vespasiano era un generale che si trovava in Palestina e le truppe lo nominano imperatore anche s lui in realtà non era nessuno, gli imperatori cercando perciò di dare dei vantaggi alale truppe, con il mandato. Inviano delle istruzioni attraverso mandato ai governatori delle province dove si trovano questi militari come per esempio la Germania chiedono al governatore dei inserire nel suo editto la regola per cui questi militari possono divenire proprietari anche se sono figli di famigli di quello che guadagna sul campo, era una vita molto difficile. I mandati già nel I secolo sono costituzioni generali che influenzano tantissimo il diritto privato. Istituzioni (TAVOLA V) Qui abbiamo un discorso tutto unito mentre nel codice c’erano tante diverse costituzioni introdotte dall’imperatore e dal nome del destinatario. Davanti c’è un pagina dove nella parte lata si vede l’ultimo titolo del libro secondo delle istituzioni “De Codicillis” ovvero sui codicilli che erano degli scritti formali che una persona lascia e che vengono trovati dopo la sua morte che però non erano un testamento, quello ha una forma propria, poi libro terzo abbiamo il titolo primo con la rubrica “de hereditatibus qua ab intestato deferuntur” ovvero l’eredità legittime quelle senza testamento perché l’eredita può essere testamentaria a o legittimaria, il testo è tutto uno diviso da numeri che non sono originari li hanno fatti per primi i glossatori (gli studiosi del corpus all’inizio della formazione delle università alla fine dell’XI sec) anche qui l’edizione è quella critica di Kruger, l’opera è divisa in 4 libri, è l’opera elementare degli studi giuridici e si rifà alle istituzioni di Gaio ed anche a quelle di altri giuristi, gli autori di quest’opera sono stati Tribuniano, Teofilo che è il prof di diritto dell’alta scuola di Costantinopoli e Doroteo che insegna a Berito, nella provincia romana di Siria. Qui la trattazione è chiara semplice ordinata e sistematica perché Giustiniano ha detto che al primo anno bisogna dare delle indicazioni chiare, la trattazione delle materie è come in Gaio cioè persone, res, actiones cioè prima cosa è il diritto in generale, poi la trattazione del diritto delle persone e quindi la famiglia, poi le res che sono le cose (successioni, proprietà, diritti reali) e poi il processo. Novelle Tavola VII Novelle è l’abbreviazione di novelle leges, quindi le leggi/costituzioni nuove, Giustiniano nel 534 finisce il lavoro della compilazione, ha pubblicato le opere del Digesto, Codex e Istituzioni però la sua attività legislativa continua ed emette continuamente novelle, leggi nuove rispetto alla compilazione. Con quest’ultima aveva ricapitolato tutto il passato che raccoglie scegliendo quello che ritiene migliore, però continua a produrre. Queste novelle sono costituzioni alcune molto importanti, quelle scritte meglio sono prima del 542 (prima morte Tribuniano), sono il testo completo della costituzione però di queste novelle non è stata fatta una raccolta ufficiale, mentre per le altre tre parti sono raccolte ufficiali di ciò che c’era prima, man mano che Giustiniano governava emetteva una nuova lex e quando è morto non ha neanche pensato di raccoglierle, però siccome erano di Giustiniano il grande legislatore allora in seguito sono state raccolte, noi abbiamo varie raccolte nel senso che nelle diverse biblioteche sono stati trovati nel tempo manoscritti che contenevano raccolte di novelle e sono essenzialmente 3 le raccolte di novelle che hanno caratteristiche diverse, una non l’abbiamo qua perché non sono novelle vere e proprie ma sono degli epiteti, un’edizione in cui sono stati tagliati alcuni passi per abbreviare e si chiama “Epitume Iuliani” 19ovvero di Giuliano, Giuliano era un professore di Costantinopoli e forse per aiutare gli studenti ha fatto questa epitome ma non l’abbiamo nella versione ufficiale perché sono solo delle edizioni ridotte. Se si osserva la pagina questo è solo l’inizio della novella, la novella comprendeva 7-8 pagine è molto lunga, la pagina nella parte alta è divisa in due parti, da una parte ho il testo greco e dall’altra il testo latino e sotto per lungo ho un altro testo latino, allora il testo greco corrisponde a una delle raccolte ed è la migliore nel senso che è la più ricca e poi contiene i testi nella loro lingua originale che di solito è il greco perché se pur la lingua del diritto è il latino a Costantinopoli si parla greco, però se invece si tratta di novelle latine perché rivolte ad una parte dell’impero dove si parla latino come la regione da cui proveniva l’imperatore stesso allora sono in latino, quindi questa raccolta che si chiama “ Optima” cioè la migliore ci sono tante più novelle e nella loro lingua originale perciò sono riportate dagli editori Scholl-Kroll sulla sinistra della pagina, sulla destra invece c’è il testo latino, una raccolta di novelle meno sicura però è quella che si utilizzava nelle università nella parte occidentale dell’impero dcll’XI secolo in poi, visto che da questo secolo il greco non si parla più ho la traduzione latina delle novelle greche che però è una traduzione tutt’altro che attendibile e questa raccolta è stata chiamata “ Autenticum” ovvero autentico perché si dice che Ernelio, colui che ha fondato l’università a Bologna, l’avrebbe trovata e avrebbe detto “questo è autentico”, poi sotto nella pagina c’è la traduzione degli editori del testo greco dell’Optima. Digesta (TAVOLA IV) Noi vediamo qui l’inizio del libro XXIII. Il Digesta è diviso in 50, è l’opera più ampia della compilazione. I singoli libri si dividono in titoli, in questo caso il titolo è “De sponsalibus” ovvero il fidanzamento e all’epoca mentre il secondo è “de ritu nuptiarum” ovvero il diritto delle nozze. L’ordine delle materie all’interno è quello dell’editto del Pretore. I redattori sono di più perché era un’opera difficile, sono 17 i redattori, a capo c’è sempre Tribuniano, il ministro delle finanze Costantino, 4 professori di diritto Teofilo, Cratino,Doroteo, Anatolio e 11 avvocati. Anche qui c’è una costituzione con la quale il gruppo è stato formato e gli è stato attribuito l’incarico e una costittuzione con cui l’opera è pubblicata. Se si guarda la pagina c’è il titolo “de sponsabilus” che è diviso in testi che prendono il nome di frammenti, sono frammenti giurisprudenziali delle opere dei giuristi, sono numerati ma anche qui sono stai aggiunti in seguito, in origine non c’erano però ogni frammento è preceduto da uno inscriptio cioè un’iscrizione. Questa inscriptio è fondamentale perché ha consentito di ricostruire le opere dei giuristi sennò non si sarebbe di nulla, questa inscrizione contiene il nome del giurista autore dell’opera,nel primo caso qui Florentinus giurista poco conosciuto che si pensa fosse un maestro e ha scritto un opera di istiuziones, infatti si legge Fiorentinus libro III insituziorum ovvero Fiorentino dal libro terzo delle istitutiones quindi nell’inscriptio trovo il nome del giurista autore del testo e il nome dell’opera e il numero del libro da cui il frammento è stato tratto. Questa indicazione l’ha voluta Giustiniano perché nelle due costituzioni con cui forma la commissione e pubblica l’opera dice che non vuole che siano dimenticati i nomi dei giuristi e delle loro opere perché dice che noi abbiamo una “reverentia antiquitatis” ovvero una riverenza rispetto l’antica e si riconosce l’importanza delle opere di questi autori che sono i giuristi e sono persone che indipendentemente da un posizione ufficiale discutono e riflettono sul diritto e lo fanno evolvere, le loro opere diventano fonti stesse del diritto, questi giuristi romani che sono una caratteristica esclusiva di Roma, i frammenti di queste opere riguardano opere che vanno dal I sec Ac al III sec dC, i giuristi ci sono già prima ma nel digesto ho una linea temporale, si conclude nel III, perché nel terzo si passa dall’età del principato all’età del dominato Il Principato cioè che c’è un principes ovvero “primo” dal latino, Augusto afferma di essere il “principes inter pares” il primo tra pari anche se non è vero perché comanda tutto, quindi gli organi della repubblica hanno ancora un ruolo, dalla metà del III secolo con la dinastia dei 20Severi le figure dei giuristi smettono di esistere, le scuole di diritto sono diffuse, però il giurista di cui leggiamo i testi era uno che oltre aver studiato e aveva una sua capacità di riflettere sul diritto e di andare oltre di crearlo, perciò un imperatore che vuol essere dominus non consente di creare diritto, lo crea lui e basta, ecco perché i giuristi non scrivono più opere. Queste opere nonostante non siano più una fonte vitale, sono quei testi e basta, però continuano ad essere fonti del diritto, si applicano nei tribunali e da quindi qui nasce la confusione, al contrario le costituzioni imperiali continuano ad essere una fonte vitale, Giustiniano perciò quando prende in mano il problema del diritto si trova davanti due corpi da una parte le leges che sono le costituzioni i imperiali che sono una fonte ancora vitale e le raccoglie nel Codex e dall’altra tutto l’insieme delle opere dei giuristi che vengono chiamate iura (diritti) nelle quali vuole mettere in ordine. quelle esistenti fino al III secolo d.C. perché dopo non ci sono più si tratta di fonti che quando Giustiniano le raccoglie sono già vecchie di III secoli, è come se noi raccogliessimo adesso leggi del 700. 22 ottobre 2020 Domanda: Perché analogia di termine edita (editto imperiale-editto del pretore)? Sono due cose diverse da una parte c’è il magistrato che è dotato di potere giurisdizionale che regola i processi (sono due) e all’inizio dell’anno di carica affligge nel foro l’editto dicendo quando darà giustizia e il pretore incomincia a farlo verso il III secolo a.C. (?) perché prima esisteva un tipo di processo che era fisso e non aveva bisogno che il pretore intervenisse e lo fa sfruttando il potere di tutti i magistrati. Essendo un magistrato aveva lo ius udicendi, il potere di emettere editti, aveva la necessità di comunicare qualcosa al popolo… il pretore sfruttando questo potere introduce l’editto che è il suo programma, io darò giustizia anche ai casi fuori dalle consuetudini antiche perché lo ritengo giusto e lo scrive sull’editto. Gli editti dell’imperatore: Premessa: Roma viene fondata 754-753a.C., il primo periodo fino al 509 ci sono ire ( 7 re di Roma) poi l’ultimo re Tarquinio Superbo viene cacciato e si fonda la Repubblica caratterizzata dai magistrati, primi i due consoli i quali si dividono il potere che era proprio del Re, i consoli sono eletti dura un anno la carica e si possono mettere il veto a vicenda quindi il loro potere che è ampio perché consiste anche nel comandare l’esercito è comunque limitato dal fatto che sono eletti dal popolo, durano una non di carica e sono in due. Man mano nascono anche le altre magistrature e alla fine Roma si organizza sulla base di una serie di magistrature, un giovane di famiglia importante già predestinato a questa carriera prima si presenta alla questura (questori coloro che si occupando del tesoro pubblicano), poi si passa gli edili (quelli che curano la città) e poi si accede alla terza carica che è la pretura, sono due i pretori e poi ho il consolato, c’è una serie di magistrati che amministrano questo impero che diventa sempre più grandi, Per una serie di secoli la cosa funziona ma arriviamo nel primo secolo d.C. con le guerre civili, i poteri forti si scontrano basti ricordare Mario e Silla, Cesare e Pompeo, Augusto e Ottaviano e alla fine dopo questo centinaio di anni di guerre terribili interne colui che pone fine e vince è Ottaviano Augusto che sarebbe il figlio adottivo di Cesare, vince su Antonio e Cleopatra e riesce a riportare la pace però Cesare era stato ucciso nel 44 a.C. perché aveva riportato la pace assumendo però un potere dittatoriale. Ottaviano è un giovane di 19 anni, quando viene ucciso Cesare si trova ad Apollonia che è una città della attuale Albania dove sta imparando come si fa la guerra perché i giovani romani avevano questo tirocinio militie, lui è molto forte, torna a Roma. 21